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Come la T-shirt ha cambiato il mondo della moda

Se alcuni studiosi di moda e costume ne fanno risalire le origini già in epoca etrusca e romana, la T-shirt, come la conosciamo oggi, inizia a farsi spazio agli inizi dell’800, utilizzata dagli uomini come indumento intimo da non esibire in pubblico.

Anche l’origine del nome è dibattuta, secondo l’Oxford English Dictionary, il primo ad utilizzare il termine “t-shirt” nel 1920 fu Francis Scott Fitzgerald nel suo romanzo “Di qua dal paradiso”, probabilmente per la tradizionale forma a T. Altri attribuiscono la T al termine training, in quanto nel 1913 viene adottata dai soldati americani come capo per l’allenamento segnando una svolta fondamentale. Nel 1942, il magazine “Life” pubblica in copertina un soldato americano vestito con una t-shirt dell’Air Corps, facendo entrare, così, la maglietta nell'immaginario collettivo come simbolo di una certa mascolinità eroica, immediatamente sfruttata dai pubblicitari dell’epoca.

(Foto Nicholas Ray/Wikimedia) Ma se tutti oggi abbiamo almeno una t-shirt nell’armadio, lo dobbiamo a personaggi del mondo dello spettacolo che l’hanno resa famosa portandola sul grande schermo. Negli anni ‘50, Marlon Brando nel film “Un tram chiamato desiderio” e James Dean in “Gioventù bruciata” scelgono la t-shirt bianca per sottolineare l’indole ribelle dei personaggi. Entrambi amavano abbinarla al giubbino di pelle nero, una combinazione che farà la fortuna del personaggio di Fonzie nella serie “Happy Days” a metà degli anni ‘70. Nello stesso periodo la maglietta conquista anche il mondo della moda femminile arrivando alle passerelle dell’haute couture. Nel 1977 fece scalpore la maglietta bianca bagnata di Jacqueline Bisset nel film Abissi.

 

(Foto di unpetitvoyou da Pixabay)Presto, in molti capiscono le potenzialità della t-shirt come mezzo semplice, ma con un forte impatto comunicativo, per divulgare messaggi di ogni genere. La maglietta personalizzata diviene così una tela bianca su cui imprimere il proprio marchio o lanciare un messaggio. Le t-shirt di rock band come i Rolling Stones sono diventate un simbolo per intere generazioni, o come quelle dei Ramones che le utilizzavano per esprimere concetti provocatori e di rottura sul palco durante i concerti. 

 

Grazie all’immediatezza, all'originalità e all’apparente semplicità, l’idea della maglietta personalizzata stimola la creatività di grandi pubblicitari come Milton Glaser, colui che nel 1976 inventa il logotipo “I Love NY” per promuovere il turismo nella Grande Mela. Negli anni ‘80, poi, la t-shirt si impone definitivamente come capo d’abbigliamento versatile ed evocativo. Famosissima è la maglietta indossata da Madonna nel video Papa Don’t Preach con la scritta “Italians do it better” nel 1986.

Nata come indumento intimo da nascondere e poi divenuta simbolo della classe operaia, negli anni ‘90 la maglietta entra anche negli uffici. Da quel momento, questo capo d’abbigliamento viene sdoganato in diverse situazioni e contesti: su un paio di jeans in stile casual o abbinato ad un completo classico in versione elegante.

Oggi sono tantissimi gli stilisti che hanno reinterpretato la classica t-shirt, spesso, imprimendo il proprio logo o giocando con le forme. Così come i grandi brand che continuano ad utilizzarla come strumento immediato ed efficace per rafforzare la propria immagine. Sono ancora diffusissime le magliette con il logo dell’Hard Rock Café, divenute una sorta di capo feticcio e un souvenir da comprare in qualsiasi parte del mondo si viaggi. 

Non solo aziende, anche associazioni ed enti no profit, scelgono le magliette personalizzate per diffondere il proprio messaggio durante le campagne di comunicazione, basta pensare ad ong come Emergency che ha fatto del suo logo una bandiera contro le guerre. Ancora un simbolo che diventa icona con la t-shirt che ritrae l’immagine di Che Guevara prendendo spunto dalla famosissima foto scattata da Alberto Korda il 5 marzo 1960 a L'Avana. 

Ormai dal 2018, la logo-mania ha invaso anche le passerelle per le collezioni primavera-estate. Ma se prima le t-shirt si acquistavano, oggi è possibile crearne una in base alla propria fantasia o necessità. 

 


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