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Col ddl intercettazioni il paese è meno sicuro

Col ddl intercettazioni il paese è meno sicuro

La favoletta della tutela della privacy non se la berrebbe neppure un bambino. Se davvero l’intenzione del Governo era quella di tutelare i cittadini, bastava una legge semplice: “E’ vietata la pubblicazione - anche parziale o per riassunto – di intercettazioni relative a fatti o persone non coinvolte direttamente nell’attività investigativa”.
 
Invece no, il Governo guidato dal Cavaliere, noto corruttore, evasore, amico dei mafiosi e dei papponi, ha tirato fuori dal cilindro, grazie all’intervento del Guardasigilli Angelino Alfano e del braccio destro di Mister B., l’avvocato-onorevole Ghedini, una legge che favorisce gli amici della “cricca”. Una sorta di immunità acquisita evitando così di essere scoperti e finire sui giornali, mostrando il loro vero volto.
 
A quel punto era necessario, utilizzare i giornali e le tv, appartenenti al nuovo “regime berlusconiano”, per far passare il messaggio che la cosiddetta “legge bavaglio”, fosse necessaria per tutelare la privacy, la reputazione e il segreto investigativo, piuttosto che a salvare le chiappe al Cavaliere e ai suoi umili servitori.
 
Una legge sicuramente utile: pensate al trauma che potrebbero subire alcuni personaggi, che scoprono di aver ricevuto in dono, a loro insaputa, un appartamento!
 
Chiediamo ai cittadini di protestare per un diritto, quello di essere informati, che gli viene negato. Limitare le intercettazioni, significa anche rendere il Paese meno sicuro. Io dico no a questa ennesima legge fascista e sono pronto a diventare un fuorilegge.

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