Clima | Dopo il blitz contro Banca Intesa: Extiction Rebellion propone un’Assemblea
«Gli scienziati non hanno dubbi: il cambiamento climatico è reale, siamo difronte ad un collasso climatico imminente ed abbiamo 11 anni per azzerare le emissioni di carbonio e di tutti i gas clima-alteranti e quindi salvare la vita umana sulla terra». Marco, animatore del gruppo Fridays for Future di Alcamo, è netto: la lotta per il clima è una battaglia per la stessa sopravvivenza dell’umanità.
Per questo motivo, venerdì scorso, a Castellammare del Golfo (Trapani), assieme ad altri giovani residenti nella cittadina marittima, o provenienti da Alcamo e Trapani, ha promosso ed organizzato una manifestazione di protesta davanti lo sportello della banca Intesa SanPaolo colpevole, quest’ultima, come pure l’Unicredit, di finanziare nuovi infrastrutture per l’energia fossile ovvero proprio per quella che, in parte, è causa delle emissioni di carbonio (CO2) che stanno mettendo a rischio il nostro futuro.
Si trattava di un’iniziativa coordinata con altri 20 gruppi di Fridays for Future sparsi in Italia che anche loro, in altre città italiane, contestavano l’esclusivo interesse finanziario delle banche.
La situazione sul cambiamento climatico in corso
Cosa ci attende se non invertiamo subito la rotta nel settore energetico? «i pericoli sono reali – spiega Marco -: da qui al 2030 – 2040, rischiamo eventi catastrofici quali l’innalzamento del livello del mare [per lo scioglimento dei ghiacci dei due Poli, NdR], incendi boschivi, estinzioni di specie animali o vegetali [con le evidenti conseguenze per la catena alimentare, NdR], migrazioni di massa per i conflitti per le risorse idriche».
L’attivista di Fridays for Future individua chiaramente il problema: «i cittadini non hanno cognizione di cosa sta succedendo. Se, invece così fosse, agiremmo tutti. I politici non hanno mai trattato l’emergenza climatica come tale, pensano d’avere tutto sotto controllo ma non è così».
Gli obiettivi del nuovo gruppo ambientalista, Extiction Rebellion
Per aumentare la pressione su media, cittadini e politici e più attenzione al problema dell’emergenza climatica, Marco si sta facendo promotore per la nascita in Sicilia Occidentale di un gruppo locale di Extiction Rebellion(XR in sigla), un’organizzazione ambientalista che già si è messa in mostra con azioni eclatanti, ma pacifiche e non violente, a Londra e a Parigi.
Le adesioni possono avvenire tramite il form del sito web di Extiction Rebellion Italia.
Tra i propri obiettivi, Extiction Rebellion – ribellione all’estinzione – ha quello di promuovere «un’Assemblea cittadina eletta per sorteggio, affiancata da un gruppo di esperti, assieme ai quali avranno modo di comprendere in modo autonomo e su basi scientifiche l’andamento delle emissioni, i tempi di intervento, e decidere come dobbiamo contrastare e sconfiggere il collasso climatico».
Quello che è certo, per Marco, che dobbiamo intervenire subito per non andare oltre «il punto di non ritorno, cioè la soglia di 1,5 gradi di riscaldamento medio globale rispetto all’era preindustriale. Il cambiamento climatico sta avvenendo troppo velocemente e la specie umana non avrà la capacità di adattarsi di questo passo».
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