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Cina, la prosperità condivisa bussa alla finanza

La dottrina di Xi Jinping mette fine per ora all'era dei grandi compensi per i finanzieri cinesi. Ora toccherà al tech? Reggerà il sistema al mix di capitalismo, competizione e vincoli socialisti?

L’era dei grandi stipendi per gli operatori finanziari cinesi sta volgendo al termine, con le principali aziende del settore che impongono nuovi limiti per conformarsi alla campagna di “prosperità condivisa” del presidente Xi Jinping. Come segnala Bloomberg, i maggiori conglomerati finanziari del paese hanno chiesto ai dirigenti di rinunciare ai bonus differiti e, in alcuni casi, di restituire stipendi degli anni precedenti per rispettare un tetto pre-tasse di 2,9 milioni di yuan (400.000 dollari). Tra le entità statali coinvolte ci sono China Merchants Group, China Everbright Group e Citic Group. Alcuni gestori di fondi comuni di investimento sono stati anche pressati a restituire compensi non conformi guadagnati negli anni precedenti.

PROSPERITÀ CONDIVISA E LOTTA ALL’EDONISMO

La via della prosperità condivisa di Xi passa attraverso campagne contro l'”edonismo” e le “stravaganze” negli stili di vita lussuosi. Fatale che la finanza finisse sotto i riflettori, soprattutto ora che è sottoposta a controllo più stretto del partito, dopo l’operazione che a inizio anno ha cercato con ogni mezzo, riuscendovi, di riassorbire le pesanti perdite dei corsi azionari causate dalla crisi dell’immobiliare e più in generale dal modello di sviluppo del paese.

Alcuni gestori di fondi comuni hanno proposto di limitare gli stipendi del personale a circa 3 milioni di yuan. Presso Citic Securities Co., unità di Citic Group, tutti i dirigenti senior del comitato di gestione hanno guadagnato ben oltre i 3 milioni di yuan lo scorso anno, con il presidente che ha guadagnato 5 milioni di yuan, la maggior parte dei quali derivante da bonus differiti.

In parallelo, la Cina prosegue la campagna anti-corruzione su alcune delle sue più grandi banche pubbliche, la banca centrale e i principali regolatori. Almeno 130 funzionari e dirigenti finanziari sono stati indagati o puniti nel solo 2023. La saldatura tra questo metodo di controllo e la campagna di prosperità condivisa parte quindi fisiologicamente dal settore credito e finanza. Dove, peraltro, è relativamente facile usare il concetto-omnibus di “corruzione” di fronte a perdite di una certa ampiezza, anche se provocate dal normale andamento del mercato. L’effetto pedagogico è garantito e amplificato.

Ciò tuttavia presenta un potenziale di vaste ramificazioni, e fa sorgere molte domande, la risposta alle quali potrà condizionare lo sviluppo cinese nei prossimi mesi e anni. Ad esempio, questa “sobrietà retributiva” unita alla morigeratezza dei comportamenti di consumo e alla lotta alla decadente ostentazione di matrice occidentale, resterà confinata al settore finanziario pubblico o si estenderà anche a quello privato? E magari anche al tech? A quel punto, che farà il regime per contrastare eventuali fenomeni di emigrazione di personale qualificato?

TRA ANARCO CAPITALISMO E SOCIALISMO

E ancora: se il settore finanziario e magari quello tecnologico dovessero mettere un rigido tetto alle retribuzioni, gonfiando di conseguenza gli utili delle aziende interessate, che farà lo stato? Aumenterà il prelievo fiscale su tali utili, magari in forma non strutturata dall’imposizione fiscale ma attraverso erogazioni una tantum decise di volta in volta a seconda dei piani di sviluppo aziendali?

E questo extragettito, dove andrà? A finanziare un eventuale potenziamento della assai esile e sfilacciata rete di welfare cinese, anche per stimolare i consumi, oppure a coprire i costi degli ingenti sussidi che lo stato eroga alle aziende di settori destinati ad alluvionare i mercati globali con i propri prodotti?

 

Molte domande, un filo rosso, in ogni senso: che accadrà allo sviluppo di una società che per lungo tempo è stata un esperimento di anarco-capitalismo, se effettivamente dovesse essere ricondotta a prassi collettivistiche come i tetti alle retribuzioni? Un sentiero molto stretto per Xi e la sua dottrina.

Foto di Leslin_Liu da Pixabay

Questo articolo è stato pubblicato qui

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