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Cina, avvocato per i diritti umani a rischio di tortura

Lu Suwei, avvocato per i diritti umani, è riapparso in un centro di detenzione di Xindu, nella provincia cinese del Sichuan. Era stato arrestato il 28 luglio in Laos mentre stava salendo a bordo di un treno diretto in Thailandia, con l’intenzione di volare negli Usa per riunirsi con la moglie e la figlia. In Laos si erano perse le sue tracce.

Sottoponendolo a un rimpatrio forzato in Cina, le autorità laotiane hanno violato le norme del diritto internazionale dei diritti umani.

 

Lu è noto per aver difeso persone arrestate per aver cercato di commemorare il massacro del 1989 sulla Tiananmen, il famoso pieta Wang Zang, il collega Yu Wensheng e altri avvocati presi di mira nel cosiddetto “giro di vite dei 709” nel 2015.

Da ultimo, aveva difeso uno dei 12 cittadini di Hong Kong che nel 2020 erano stati intercettati dalla guardia costiera cinese dopo essere fuggiti dall’isola. Per rappresaglia, gli era stata ritirata la licenza di avvocato.

 

Amnesty International teme che Lu sia sottoposto a maltrattamenti e torture. In quanto arrestato solo a causa del suo impegno professionale in difesa dei diritti umani, dev’essere scarcerato immediatamente.

Questo articolo è stato pubblicato qui

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