• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Cronaca > Chiuso lo spazio aereo del Nord Italia. E c’è chi sceglie un taxi per tornare (...)

Chiuso lo spazio aereo del Nord Italia. E c’è chi sceglie un taxi per tornare dalla Norvegia

Chiuso lo spazio aereo del Nord Italia. E c'è chi sceglie un taxi per tornare dalla Norvegia

È sempre nera la situazione aerea in Europa, soprattutto quella del nord. Da quattro giorni ormai, a parte pochissime eccezioni, nessun aereo ha potuto prendere il volo a causa della nube dovuta all’eruzione del vulcano islandese Eyjafjallajökull, creando enormi danni ai milioni di viaggiatori, che hanno utilizzato gli aeroporti come alberghi, in attesa di notizie confortanti che purtroppo non sono arrivate.
 
In più stamattina è stato chiuso ancora una volta lo spazio aereo del nord Italia creando, se possibile, ancora più disagi nei maggiori aeroporti italiani; a comunicarlo è stato l’Enac, aggiungendo che l’interdizione è in atto dalle 9 di questa mattina sino almeno alle 8 di domani, martedì 20 aprile. 217 i voli cancellati negli aeroporti di Fiumicino e Ciampino tra quelli in arrivo e quelli in partenza, 114 a Napoli, 206 da Malpensa, insomma un’ecatombe che avrà tra le altre cose anche ripercussioni economiche molto gravi per le compagnie aeree. Alitalia, intanto, fa sapere che sono cancellati i voli da e per Milano Linate, Malpensa, Bergamo, Torino, Genova, Verona, Venezia, Trieste, Firenze, Ancona e Bologna. Restano sospesi anche i collegamenti con le città di Londra, Amsterdam, Parigi e Bruxelles fino alla riapertura dei rispettivi aeroporti, ma che i biglietti saranno tutti rimborsati.
 
Come detto tutta l’Europa è bloccata e le compagnie aeree cominciano a fare i conti delle perdite dovute alla nube: 35 milioni al giorno le perdite secondo la Air France, mentre sarano tra i 17 e i 23 milioni di euro per la British Airways, basta fare due conti per capire quanto questi giorni incideranno sui ricavati di queste aziende. Nel frattempo il personale del volo della UE in una nota fa sapere che “La sicurezza dei voli deve venire prima dei danni economici che stanno subendo le compagnie” che sostiene inoltre come sia sbagliato usare i voli commerciali come test. Dello stesso parere la Presidenza Ue che sostiene che “qualsiasi decisione sulla riapertura del traffico aereo in Europa si baserà su una considerazione principale, la sicurezza dei passeggeri”
 
A sfregarsi le mani sono i trasportatori su gomma e rotaie. La corsa al taxi sembra non arrestarsi, fino a raggiungere punte di quasi follia. Un gruppo di italiani in vacanza in Norvegia ha deciso di non portarla troppo per le lunghe e così ha preso un taxi da Tromso a Milano, 4.000 chilometri, prezzo stimato tra i 7 mila e i 14 mila euro. Lo avrebbe scritto l’edizione online del quotidiano norvegese Aftenposten che riporta anche la dichiarazione di uno degli italiani: ’’E’ caro, ma a casa ci aspettano le famiglie ed il lavoro. Se non prendessimo il taxi non so quando potremmo rientrare”. A disposizione dei viaggiatori un camioncino e tre autisti che si daranno il cambio.
 
I sindacati, data l’enorme emergenza, hanno deciso cancellare lo sciopero dei trasporti previsto dalle 21 di giovedì prossimo 22 alla stessa ora del 23.
 
La nube nel frattempo sembra si stia allargando, come ha detto anche a Firenze il climatologo Giampiero Maracchi che sottolinea anche come la nube non sia particolarmente pericolosa: “produce un particolato simile alle Pm10, non troppo diverso da quello che si respira nei centri delle nostre città”. Dello stesso parere, ma più cauto l’oncologo Veronesi che dice: “Non penso che ci siano cancerogeni dentro questa grande nuvola, però non abbiamo certezze” anche perché “non sappiamo quali sono i componenti precisi a livello molecolare di questa nube. Certamente la diluizione nelle varie estensioni geografiche è talmente forte che grossi rischi non ne intravedo”. Almeno su questo possiamo preoccuparci un po’ di meno.
 
Chi però teme per la propria salute è chi aspetta un organo per un trapianto in arrivo da altri paesi. Un esempio ce lo dà il Daily Mail che oggi parla di una bambina britannica in attesa di un trapianto di midollo osseo, proveniente da un donatore canadese; i problemi aerei non hanno permesso, però, l’arrivo dell’aereo e le sue condizioni ora sono estremamente vulnerabili.
 
Insomma per adesso non si sa ancora quando il traffico aereo tornerà ad essere regolare e non solo a singhiozzi. I metereologi stanno studiando come muterà il fenomeno nei prossimi giorni. Quello che è certo è che per oggi ancora non si volerà, incrociando le dita per domani.

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares