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 Home page > Tribuna Libera > Chicco Testa, l’uomo delle battaglie controverse

Chicco Testa, l’uomo delle battaglie controverse

Un ex ambientalista convinto che decide di fare il grande salto.

Non c'è che dire: Chicco Testa è un uomo estremamente poliedrico, molti lo definiscono bizzarro e controverso, ma di sicuro in piu' di 20 anni ha corretto il tiro rispetto alle sue battaglie iniziali contro il nucleare, dal momento del suo esordio nel panorama ambientalista Nazionale.

Laureato in filosofia , segretario e successivamente Presidente di Legambiente. Dopo il disastro di Chernobyl ha guidato la mobilitazione anti-nuclearista del 10 Maggio 1986 a Roma a cui parteciparono piu' di 200.000 persone. Il referendum del 1987 sancì l'abbandono definitivo del nucleare in Italia ed a quel tempo il leader di Legambiente dichiarava: "il risultato e' di grandissimo interesse politico. La battaglia è stata dura per i grossi interessi in campo".
 
Singolare questa dichiarazione se la leggiamo a distanza di poco piu' di vent'anni, nell'ottica di un percorso professionale che ha la sua genesi in una linea di comportamento tipica dell'idealista convinto, con tanto di carriera politica nel PCI, PDS, mutata col passare del tempo in un susseguirsi di tappe professionali che lo vedono protagonista di primissimo ordine in Aziende quali: Enel - Presidente del CDA 1996, 2002 - membro del consiglio di amministrazione della Wind.
 
È stato membro del Consiglio di Amministrazione del gruppo Riello (leader italiano nei sistemi di riscaldamento) dal 2002 al 2004. Dal 2002 al 2005 è stato membro dello European Advisory Board di The Carlyle Group (Private Equity), presidente del consiglio di amministrazione di S.T.A. S.p.A. (Agenzia per la Mobilità del Comune di Roma). 
 
Probabilmente l'avventura dirigenziale di Chicco Testa, in Aziende " a scopo di lucro", ha contribuito a mutare radicalmente la sua visione iniziale di un mondo piu' sicuro senza il nucleare, anche se questo significava sacrificare gli interessi economici delle numerose lobby energetiche. Tant'e' che dal 27 luglio 2010 e' diventato presidente del Forum Nucleare Italiano. Il Forum è uno dei principali fautori del ritorno al nucleare nel Belpaese, e sebbene si tratti di un'associazione "non profit" tra i finanziatori vanta numerose aziende che hanno forti interessi nel settore; tra le tante c'è l'Enel. E' un caso? Lo spot creato ad hoc, che invitava a "ragionare" sulla questione, e' apparso per un periodo sugli schermi delle reti nazionali e molti non avevano compreso le sue finalita'. Pero' poi andando sul sito del Forum stesso si e' capito che era tutt'altro che super partes, e le argomentazione che presentava erano unicamente a favore del ritorno in Italia di una opzione energetica alternativa nazionale abolita piu' di vent'anni fa.
 
Un mese e mezzo fa, durante una puntata di "otto e mezzo" su La7 in cui era ospite, Testa ha contribuito ad aumentare le tensioni su di lui rilasciando delle dichiarazioni ambigue sulla tragedia di Fukushima, che scatenano subito la reazione di Giuseppe Onufrio, direttore di Greenpeace Italia che dichiara: “Chicco Testa sta facendo una campagna propagandistica bisogna invece aspettare di capire che cosa è successo. Noi normalmente in questi casi appena possiamo mandiamo delle squadre. Quello che chiediamo è un’analisi indipendente, perché l’informazione ufficiale in questa materia molto spesso tace le realtà e molto spesso abbiamo visto, anche in passato, che i dati son venuti fuori solo dopo molto tempo“. “Quindi Chicco Testa faccia la sua propaganda, ma è solo propaganda – conclude Onufrio – infatti abbiamo visto che anche lo spot del Forum nucleare è stato bocciato dal Giurì proprio per il tipo di comunicazione ambigua e subdola che il Forum e Chicco Testa fanno“.
 
Un ex ambientalista convinto che oggi tende la mano ad un eventuale sviluppo ad "uso "pacifico"- insegna coniata dall'organizzazione pro nucleare da lui diretta, che non ha un significato oggettivo bensì ambiguo nella sua definizione - di una fonte alternativa energetica, da egli stesso tanto vituperata in passato, ha scatenato l'indignazione generale di chi invece continua a combattere contro il ritorno al nucleare in Italia, in ragione del fatto che i rischi sono tanti e che i cambiamenti geofisici del nostro pianeta non consentono piu' un atteggiamento superficiale su certe questioni. Soprattutto quando ci troviamo di fronte ad uno scenario nucleare Europeo colmo di reattori obsolescenti e a forte rischio di avarie. Ragioniamo su questo.
 
di Eduardo Parente
 
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