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Chianti, fave, pecorino e un bel 747 che romba in aria

Non siate precipitosi nel leggere questo articolo.
Chiudete gli occhi, per pochi attimi, svuotate la mente e preparatevi ad osservare la foto sotto.
Lasciate scorrere le dita sul mouse solo quando vi sentiate davvero pronti.





La campagna senese, una delle più belle atmosfere che l’uomo possa sognare, un idilliaco spazio che porta l’uomo a indubbio contatto con le sue origini, e al tempo stesso permette di sognare periodi diversi, tempi in cui la giornata non era dettata dall’orologio, ma dal muoversi del sole. Il verde abbagliante, eppure denso, morbido e gentile, è ovunque, e sebbene dappertutto ci sia la mano umana, si potrebbe anche dire che questa si è mossa con un tale rispetto della natura, da raggiungere un sodalizio, un matrimonio durevole negli anni. Tuttavia la mano umana ha imboccato una strada differente, negli ultimi anni. Come al solito, la cura della terra, la slavaguardia dell’ambiente, dispone in file differenti l’azione del capitale, dei potenti, e una cordata di volenterosi pacifisti, dal cuore nobile e dalla volontà inflessibile. Continuando a leggere vi sembrerà che io parli di Vicenza, che mi riferisca ai No dal Molin, e invece no, contestualizziamo: siamo ad Ampugnano, nel bel mezzo della campagna senese di cui sopra, precisamente qui: Vi chiederete cosa ci stia a fare in questa foto così verde e naturale, quella scritta: pista di atterraggio, e vi chiederete perchè anche solo al leggerla la schiena sia invasa da brividi di paura. Ebbene, ebbene... ad Ampugnano, già negli anni ’30 del secolo rpecedente venne costruito un piccolo aereoporto, adibito ad uso esclusivamente militare. Terminata la seconda guerra mondiale divenne sede di uan scuola per piloti civili, mentre dagli anni ’60 in poi si iniziò a pensare agli eventuali sbocchi commerciali dell’aereoporto. Fu così che venne "smilitarizzato" e che la pista di atterraggio venne allungata: da 1000 mt a 1260. La rivoluzione sconvolgente prende i primi passi dagli anni ’90 in poi, quando a gestire il piccolo aereoporto si introdussero capitali privati consociati, e si ottenne la possibilità di voli commerciali, ed i voli così detti "umanitari" (ambulanze, trasoporto di organi). Da allora si è sempre operato per il potenziamento delle strutture, al fine di poter arrivare, un giorno, ad ottenere un aereoporto in grado di sostenere il trasporto di passeggeri. Secondo le statistiche, è previsto che già nel 2012 potrebbero atterrare ad Ampugnano ben 350.000 passeggeri e 70 voli al giorno, e solamente 8 anni più tardi, ben 490.000 passeggeri e 90 voli al giorno. Questa rivoluzione dell’aerea di campagna, prevede, ovviamente, alcuni sconvolgimenti della situazione attuale. In primissimo piano, l’ampliamento dell’aereoporto stesso. Osservando la cartina di Google Map, potrete ben vedere di che porzione di territorio stiamo parlando. Si discute di una cementificazione di circa 157.000 metri quadri. Inoltre il territorio adiacente subirebbe la pesante influenza di un inqunamento, e non solo visivo ed acustico, di dimensioni insopportabili. Una terra come la campagna senese non merita di essere stuprata da vari anticongelanti, cherosene ed oli minerali (che gli stessi aerei rilasciano). L’economia locale è, basta osservare, basata sull’agricoltura e sul turismo. Vero che il turismo potrebbe anche incrementarsi, tuttavia l’area perderebbe la sua magia, decretando forse anche un calo di viaggiatori. Del resto, aveno ben due aereoporti vicini, probabilmente basterebbe creare semplici strutture di congiunzione più forti e regolari. Ultimo motivo per cui questo ampliamento è ridicolo, è un motivo del tutto italiano: i cittadini, ovviamente non ne sapevano niente e si sono trovati davanti al fatto compiuto, al nero su bianco di chi oggi può vantare i diritti per la cementificazione della campagna. I cittadini non l’hanno presa proprio bene, ed hanno costituito un comitato, grazie al quale è stato possibile anche questo articolo, grazie al quale è stato possibile informarvi, perchè onestamente anche in Toscana non se ne sa nulla, non ne parla nessuno. Il comitato, manco a dirlo, si chiama: "NO Ampliamento Ampugnano", ve li presento:

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