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 Home page > Tribuna Libera > Checcho Zalone mi piace poco. E’ un delitto?

Checcho Zalone mi piace poco. E’ un delitto?

L’ultimo film di cui è protagonista Checco Zalone ha già incassato oltre 60 milioni di euro, battendo così ogni record per quanto riguarda i film italiani. A parte questo, il successo di “Quo vado” ha suscitato sui mass media un ampio dibattito.

Tra l’altro il dibattito in questione ha avuto anche toni decisamente stucchevoli, soprattutto quando si è discusso sul fatto che il film di Zalone fosse di destra o di sinistra. E diversi esponenti politici, tra i quali Renzi, si sono lasciati andare a commenti entusiastici nei confronti del film.

Confesso che non ho visto il film di Zalone. Aspetterò che sia programmato da Sky. Ho visto “Sole a catinelle”, altro film di Zalone che aveva incassato oltre 50 milioni.

“Sole a catinelle”, secondo me, era un film definibile “carino”, ma niente di eccezionale, e anche lo stesso Zalone mi è sembrato un buon comico, ma nulla di più.

Non mi sorprende peraltro che con “Quo vado” abbia ottenuto quel record di incassi, dato il precedente di “Sole a catinelle”, e considerando quali film italiani incassano somme di un certo valore. Ma considerare Zalone per questo, un comico di grande livello, è del tutto fuori luogo.

Potrei solo rilevare, senza scomodare Sordi, Manfredi e Tognazzi, ma limitandomi a confrontarlo con il Villaggio dei film su Fantozzi, che Villaggio era di un livello decisamente superiore a quello di Zalone.

Zalone, al massimo, può essere paragonato a Pieraccioni, nei suoi primi film.

Quindi Zalone mi sembra soprattutto un fenomeno “massmediatico”. I suoi film sono certo migliori dei cinepanettoni, ma, a mio avviso, ad esempio, peggiori di quelli di Aldo, Giovanni e Giacomo, e del film, appena uscito, nel quale i principali protagonisti sono Carlo Verdone e Antonio Albanese.

Mi sembra pertanto eccessiva la grande attenzione che i mass media hanno dedicato a Zalone e condivido il giudizio, non proprio esaltante, espresso da Sergio Castellitto nei confronti dell’attore pugliese.

Come pertanto mi sembra del tutto fuori luogo la partecipazione al dibattito su “Quo vado” di esponenti politici, i quali hanno fatto la corsa a commentare i suoi contenuti. Io credo che per rilanciare la commedia italiana siano necessari attori di ben altro spessore rispetto a Checco Zalone.

E’ possibile sostenere questa tesi o tutti dobbiamo esaltare Zalone?

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