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Caterina Valente: onore ad una cantante straordinaria e di gran classe

Il 9 settembre scorso è deceduta a 93 anni, un po' in sordina Caterina Valente, autentico monumento della canzone italiana (tanto che Mina era solita chiamarla "La Maestra"), artista eclettica (attrice, chitarrista e conduttrice TV) e cosmopolita (lavorò in tutto il mondo).

Visse il suo momento di gloria in un periodo (che oggi suonerebbe strano) a cavallo tra gli anni '50 e '60 in cui ciò che era fondamentale per sfondare nel mondo della canzone erano le qualità canore che si era in grado di dimostrare.
Senza trucchi, senza artifizi tecnologici, senza manipolazioni sonore.
Dovevi essere bravo, anzi eccelso.
Altrimenti non avevi nessuna possibilità di diventare un cantante degno di questo nome.
Coloro che si cimentavano in quella che definirei a tutti gli effetti un'arte erano soliti vestirsi benissimo, perché cantare davanti ad un pubblico significava onorarne la presenza anche attraverso l'abbigliamento che denotava classe ed eleganza.
Il tutto a coronare una prestazione che cercava di esaltare la bellezza in tutti i sensi.
Oggi siamo ad anni luce da quell'epoca straordinaria che vide l'affermazione di mostri sacri del mondo musicale le cui canzoni hanno sopravvissuto all'usura inevitabile del tempo perché appunto erano fondate sul talento autentico di chi le interpretava e da una classe che nel periodo in cui viviamo raramente si trova.
Non a caso il panorama musicale attuale è dominato da cantanti dalla voce mediocre (o addirittura senza voce) che interpretano brani al limite della decenza musicale (per non dire che di musicale tanti brani non hanno nulla), vestiti a volte peggio dei barboni che affollano le nostre città, il tutto in nome di un'apparenza che si vuole costantemente provocatoria ma che poi finisce col diventare conformista di un mondo ormai dominato dall'apologia del brutto, mentre la sostanza (quella che dovrebbe primeggiare in ogni interpretazione musicale) passa in secondo piano o viene perfino del tutto ignorata.
Ecco perché la scomparsa di Caterina Valente, una grande Signora con la S del nostro patrimonio musicale fa ancora più male.
Quindi a maggior ragione mi inchino di fronte al suo immenso talento che rimarrà tale anche nella sua assenza da questo mondo terreno.
 
Yvan Rettore
Foto Wikimedia
Questo articolo è stato pubblicato qui

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