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Carcere | Diaro di un ergastolano

 

1/10/2017

Oggi mi sono fatto una bella passeggiata da solo nel bosco e ho pensato che l’autunno è una seconda primavera.

Camminando sulla terra battuta e sentendo il rumore delle foglie secche mi sono reso conto quanto, per un quarto di secolo, murato vivo nella mia cella, mi sia mancata la natura.

Poi mi sono appoggiato a un albero e mi ho respirato tranquillo l’odore della terra, della resina e dell’erba.

2/10/2017

Da alcune sere quando rientro in carcere trovo un gatto che mi aspetta davanti alla porta, in cerca di cibo e forse di qualche carezza.

3/10/2017

Oggi pensavo che è quasi un anno che mi hanno concesso la semilibertà. Credo di aver vissuto più in questo periodo che in ventisei, inutili, anni di carcere. È stato soprattutto gratificante occuparmi dei ragazzi della struttura dove lavoro e conoscere tante bellissime persone della Comunità Papa Giovanni XXIII. Peccato che molti non comprendano che continuare a scontare una pena insieme ai buoni fa più bene che stare in carcere, sia per noi che per loro.

4/10/2017

Oggi ho letto un articolo di un noto giornalista che dichiarava che bisogna buttare le chiavi per tutti i detenuti che si sono macchiati di gravi reati, perché se la sono cercata.

Non sono per nulla d’accordo, perché a mio parere il libero arbitrio rimane un’invenzione per giustificare la punizione e la carcerazione, perché in verità pochi scelgono veramente quello che diventano nella vita.

5/10/2017

Per il mio ultimo libro sto ricevendo dai miei lettori tanti complimenti, che mi danno l’energia per continuare a lottare.

Ecco cosa mi ha scritto Severino: Il tuo libro Angelo SenzaDio è uno tra i più belli che io abbia mai letto e lo consiglio a tutti: sono sempre stato contrario all’ ergastolo ma, ora, lo sono ancora di più. E ho subito firmato per abolirlo.

6/10/2017

Nella struttura dove faccio il volontario ormai mi conoscono in molti e qualcuno spesso mi fa qualche domanda sul carcere. Oggi a una di queste domande ho risposto che in Italia il carcere non funziona perché quando ci entri smetti di essere una persona e diventi una cosa.

7/10/2017

Oggi ho passato una giornata particolare perché sono stato invitato a un matrimonio di una ragazza della Comunità Papa Giovanni XXIII e mi sono divertito molto. E ho pensato che nella mia prima vita mi ci volevano tante cose per sentirmi contento, adesso invece in questa nuova vita mi basta stare in mezzo alla gente per sentirmi felice.
 

8/10/2017

La struttura dove lavoro confina con il cimitero di Bevagna. E ogni tanto nelle pause, un po’ anche per riflettere, mi faccio un giro tra le tombe per trovare un po’ di pace. Oggi mentre guardavo le lapidi ho pensato che i morti sembrano più vivi di tanti detenuti che ho conosciuto in carcere.

9/10/2017

Ieri sera in carcere ho preso le difese di un compagno che è rientrato con qualche minuto di ritardo e sono stato rimproverato per averlo fatto, perché secondo loro mi dovrei fare i fatti miei. Non c’è nulla da fare: spesso la solidarietà e la sensibilità sociale da parte dei detenuti in carcere dà fastidio.

10/10/2017

È un paio di mattine che perdo il treno e, mentre aspetto quello che viene dopo, mi siedo sulla panchina del binario due e osservo tutti gli altri viaggiatori che vanno e che vengono. Questa mattina, vedendo così tanti extracomunitari, riflettevo su quanto è cambiata la società durante tutto il tempo che sono stato in carcere.

11/10/2017

Questa mattina ci hanno aperto il cancello con qualche minuto di ritardo e sia a me che ai miei compagni era venuta l’ansia perché al carcere non ci fai mai l’abitudine, cerchi solo di adattarti senza mai riuscirci.

12/10/2017

Per la “Campagna Digiuna per la Vita - 9999” hanno già aderito 1109 fra detenuti ed ergastolani, che digiuneranno domenica 10 dicembre 2017 (Anniversario della Dichiarazione dei Diritti Umani) contro la pena di morte viva (l’ergastolo). E spero che presto lo faranno tanti altri prigionieri. Possono aderire anche le persone del mondo libero, tramite il sito www.liberarsi.net .

13/10/2017

Il carcere ha clamorosamente fallito il suo obiettivo di far diminuire i reati, anzi li moltiplica, perché penso che la galera nel nostro paese violi sistematicamente i diritti fondamentali dell’uomo. Non solo, ma distrugge anche la dignità umana dei detenuti e delle loro famiglie.

Io, forse, ce l’ho fatta perché non ho mai smesso di sognare, ma anche di sperare di realizzarli i miei sogni.

14/10/2017

Oggi sono stato a Firenze ad un convegno di scrittori e scrittrici delle carceri, dal titolo ”Vagabondi delle stelle”. È stato un bellissimo incontro e nel mio intervento ho ribadito che le persone che non hanno mai letto un libro mi fanno paura. Sono convinto che i cambiamenti culturali inizino con la scrittura, anche per questo in 26 anni di carcere ho sempre detto ai miei compagni di leggere e scrivere: solo in questo modo possiamo cambiare noi stessi e il mondo che ci circonda.

15/10/2017

La mia suora del cuore mi ha invitato per il suo venticinquesimo anniversario di professione religiosa. E questa notte invece di dormire in carcere ho dormito nel Monastero di clausura S. Maria della neve e S. Domenico, a Pratovecchio. Ho passato una delle più belle giornate della mia vita e mi sono tanto emozionato, come quando ero bambino. Per la prima volta ho assistito a una Messa come se fosse una festa. Andare da Suor Grazia e dalle sue consorelle è come fare un salto in Paradiso e quando ritorno mi sento più felice, amato e pieno di energie positive.
 

16/10/2017

Oggi mi sono ritrovato spesso a pensare alla bella giornata che ho trascorso ieri con Suor Grazia, perché è la persona con il più grande cuore e anima che abbia mai conosciuto. Spero di avere presto l’occasione di andare di nuovo a trovarla. E, chissà, forse il prossimo libro lo scriverò fra le mura del suo convento.

17/10/2017

Non ci posso fare nulla, ogni sera quando rientro in carcere sono teso come una corda di violino e penso che la certezza della pena per molti non è certo un deterrente, spesso piuttosto è vero il contrario. Molti non sanno che il carcere non paga in sicurezza sociale e comporta uno spreco inutile di soldi da parte dello Stato.

18/10/2017

Anche questa mattina ho perso il treno, sembra che questo figlio di puttana appena mi vede scappi via e mi tocca stare un’oretta al binario due per aspettare il successivo. Mi consolo pensando che fino a un anno fa mi sembrava impossibile che un giorno sarei uscito dal carcere. Adesso invece ho una nuova possibilità di rimettermi in cammino.

19/10/2017

Oggi un membro della Comunità dove lavoro mi ha chiesto come va il rapporto con i miei figli e gli ho confidato che spesso chi si è fatto tanti anni di carcere e non è stato con loro mentre crescevano, rimane ai loro occhi ciò che essi hanno capito di noi.

20/10/2017

Oggi, dopo più di un quarto di secolo, sono tornato da uomo nuovo nella città di La Spezia, dove sono cresciuto e dove è iniziata la mia carriera criminale, a presentare il mio ultimo libro “Angelo Senza Dio” e ho chiesto scusa di e con il cuore a tutta la comunità spezzina per le mie scelte devianti.

21/10/2017

Ormai è quasi un anno che svolgo, da detenuto semilibero, attività di volontariato in una struttura della Comunità Papa Giovanni XXIII, fondata da Don Oreste Benzi. Ma ciò rappresenta quasi un’eccezione e perciò continuo ancora a lottare contro il carcere a vita, per i miei compagni e per me, perché comunque il mio fine pena rimane nel 9.999.

22/10/2017

Quando al mattino esco dal carcere mi scappa sempre il primo sorriso della giornata, perché non mi stanco mai di guardare il bellissimo spettacolo della vita che c’è fuori. E mi dispiace per le persone che incontro nell’autobus o in treno o sulla strada che sorridono poco.

23/10/2017

Per la campagna contro il carcere a vita, stiamo organizzando un giorno di digiuno nazionale per domenica 10 Dicembre 2017 (Anniversario della Dichiarazione dei Diritti Umani) contro la pena dell’ergastolo. E ho pensato di coinvolgere i sacerdoti e chiedere loro di parlare di questa iniziativa ai parrocchiani durante o dopo la Santa Messa e di ricordare a loro queste parole di Papa Francesco: “Tutti i cristiani e gli uomini di buona volontà sono dunque chiamati oggi a lottare non solo per l’abolizione della pena di morte, legale o illegale che sia, e in tutte le sue forme, ma anche al fine di migliorare le condizioni carcerarie, nel rispetto della dignità umana delle persone private della libertà. E questo, io lo collego con l’ergastolo. In Vaticano, poco tempo fa, nel Codice penale del Vaticano, non c’è più, l’ergastolo. L’ergastolo è una pena di morte nascosta.” (Discorso di Papa Francesco alla delegazione dell’Associazione Internazionale di Diritto Penale, 23 ottobre 2014)

24/10/2017

Sta per uscire il mio ultimo libro, sempre su Amazon, dal titolo” La Belva della cella 154”, con la prefazione della splendida pianista Alessandra Celletti e sono felice come se mi nascesse un figlio perché per me tutti i miei libri sono come dei figli.

25/10/2017

Alla mattina incontro spesso in treno due studenti che si scambiano gesti affettuosi e la vista di loro così felici mi fa amare ancor di più la libertà, probabilmente perché in carcere per un quarto di secolo ho visto solo sofferenza.

26/10/2017

Oggi a una domanda di una studentessa, a cui sto dando una mano per la sua tesi sul carcere, ho risposto:

Il carcere così com'è oggi ti vuole solo sottomettere, prima lo faceva con la forza fisica, ora lo fa con quella psicologica, perché qui nulla è lasciato al caso. Ormai il carcere non vuole prenderti solo il corpo, quello l’ha già. L'Assassino dei Sogni, come chiamo io il carcere, vuole di più, molto di più. L'Assassino dei Sogni vuole prenderti anche il cuore e l'anima.
 

27/10/2017

Oggi ho riletto tutto il mio ultimo romanzo, per controllare se ci fossero errori o refusi, e, senza accorgermene, mi sono venute le lacrime agli occhi, perché racconto una delle storie più tristi che abbia mai sentito in carcere.

 

28/10/2017

Mi fa sempre effetto quando vedo Paolo muoversi al buio e ieri passando dalla sua camera per un attimo ho cercato l’interruttore della luce, per tentare di aiutarlo. Subito dopo mi sono dato dello stupido. È che è così intelligente… e si muove meglio di me, tanto che mi scordo persino che è un non vedente.
 

29/10/2017

Ad un mio compagno ergastolano hanno applicato l’isolamento diurno e gli ho consigliato di non buttarsi giù e di continuare la sua crescita interiore per dimostrare che a volte i prigionieri sono migliori delle istituzioni che ci governano e che sentiamo lontane ed estranee (e che molto spesso non riescono neppure a rispettare le leggi che si sono date).
 

30/10/2017

Domani sarò in licenza a Rimini insieme ai membri della Comunità Papa Giovanni XXIII, per ricordare il decennale della scomparsa del fondatore, Don Oreste Benzi, che ho conosciuto nel carcere di Spoleto in una sua storica visita. Glielo devo, perché è stato il primo sacerdote, molto prima anche di Papa Francesco, a schierarsi contro l’ergastolo.

31/10/2017

Oggi in una intervista telefonica mi hanno chiesto perché continuo a scrivere nonostante che durante il giorno sia un uomo libero. Ho risposto che spesso, a causa del nostro passato e dei nostri errori, la società esterna e l’istituzione carceraria ci considerano come soggetti (spesso oggetti) incapaci di avere relazioni, emozioni, sensazioni. Io scrivo perché, invece, voglio dimostrare che dietro i nostri errori ci sono ancora delle persone che, nonostante tutto, sono uguali a quelle del mondo libero.

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