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Canapa legale, la Sardegna ha una nuova legge per il sostegno della filiera

La Sardegna è una delle regioni di riferimento per quanto concerne la coltivazione della canapa legale; lo scorso anno, a tal proposito, i coltivatori e gli altri operatori di filiera avevano manifestato più volte il proprio disappunto per la mancanza di una regolamentazione specifica che potesse supportare l’ulteriore sviluppo del settore. A fine marzo, però, è finalmente arrivato il tanto atteso aggiornamento normativo, con l’approvazione definitiva della nuova legge regionale che regolamenta in maniera più precisa tutti gli aspetti più significativi della filiera della canapa.

Cosa dice il testo di legge

Come riporta il sito La Nuova Sardegna, la nuova legge regionale (approvata il 30 marzo scorso) rappresenta un provvedimento bipartisan, in quanto coniuga e unifica la proposta del M5S con quella del Psd'Az (Partito Sardo d’Azione). Strutturato in 8 articoli, è stato approvato all’unanimità dal Consiglio Regionale; l’obiettivo primario del testo è quello di offrire ad un settore in forte crescita un quadro normativo chiaro e sfruttare a pieno le potenzialità della filiera che, al momento, vede impiegati ben 1300 ettari di terreno per la coltivazione della canapa.

La legge ha anche un altro scopo: fugare i dubbi interpretativi alimentati dalla precedente normativa che, non di rado, hanno portato a sequestri e altri provvedimenti dalle ripercussioni particolarmente negative sui produttori e l’intero settore.

L’intervento normativo riguarda la coltivazione e la trasformazione della cannabis sativa Linneus, l’unica varietà di canapa presente all’interno del catalogo europeo delle specie vegetali coltivabili. Questa varietà è caratterizzata da una concentrazione estremamente bassa di THC, il principio attivo responsabile degli effetti psicoattivi di alcuni derivati della canapa (soprattutto la marijuana e l’hashish).

Più in generale, il provvedimento si pone come strumento per promuovere la filiera agroindustriale e agroalimentare della canapa in relazione alla produzione ed alla trasformazione della materia prima sul territorio regionale. Il testo è stato approvato in Aula con un importante emendamento, che riguarda la cannabis da destinare alla produzione di farmaci cannabinoidi. Un altro aspetto su cui la nuova normativa approvata dalla giunta regionale sarda fa leva in maniera particolare è l’utilizzo delle piantagioni di cannabis per la bonifica dei siti inquinati (previsto esplicitamente anche dalla normativa nazionale di riferimento).

Il mercato attuale della canapa legale in Italia

La legge approvata dal Consiglio regionale della Sardegna fa riferimento alla normativa nazionale che regolamenta la produzione e la trasformazione della canapa, la Legge n. 242 del 2016 (“Disposizioni per la promozione della coltivazione e della filiera agroindustriale della canapa”).

Il testo stabilisce che la canapa può essere utilizzata per produrre alimenti e cosmetici (nel rispetto delle relative norme di settore), semilavorati (tra cui fibra, canapulo e cippato), carburanti e materiale da destinare alla bioedilizia, la bioingegneria o il sovescio (una particolare pratica agricola).

Questo tipo di canapa (Cannabis sativa Linneus) può essere coltivata liberamente, anche senza autorizzazione; per essere ‘legale’, però, deve essere ottenuta da sementi certificate. Non a caso, la legge impone ai coltivatori l’obbligo di conservare le ricevute di acquisto dei semi.

L’utilizzo di semi certificati consente di produrre cannabis a basso THC, dalla quale vengono ricavati anche alcuni derivati, noti commercialmente come ‘light’, proprio per via del basso contenuto di principio attivo. Tra questi vi è la marijuana legale che, per via della concentrazione di THC prossima allo zero (inferiore o pari allo 0,5%) non sortisce effetti psicotropi, risultando sostanzialmente innocua. È in vendita presso i negozi fisici specializzati ma può essere reperita anche online, tramite e-commerce come Prodotti-Cannabis. In generale, quando si decide di acquistare prodotti di questo tipo, è bene rivolgersi soltanto a canali di vendita trasparenti e certificati, in grado di dare le opportune garanzie in termini di sicurezza e conformità.



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