Calenda/Landini. Scambio di ruoli
Maurizio Landini si è “smascherato” da solo.

Da mesi una parte del popolo italiano si chiedeva che fine avesse fatto. Poi, d’un tratto, come il coniglio che si materializza nel cappello del mago apparentemente vuoto, è riapparso.
Spesso esiste una difficoltà nel capire gli altri… si sopperisce scrutando tra le righe, mentre le dichiarazioni di Maurizio Landini sono talmente chiare che abbagliano…
Essendo presente nelle “riunioni” sull’ILVA è stato testimone oculare di un fatto: “Calenda faceva il sindacalista, Di Maio ha fatto il ministro”.
Questa frase è assai chiara. Non si presta ad interpretazioni e non dimostra che Landini preferisce Di Maio a Calenda, ma ci spiega in modo assai chiaroe incontrovertibile come le posizioni da sempre assunte negli anni dal “sindacalista–politico italiano” non scaturivano dal “rispetto dei principi” o dalla “difesa dei lavoratori” maltrattati da governi ladri e malvagi, ma esclusivamente dalla necessità di salvaguardare il proprio posto di lavoro.
Carlo Calenda, che aveva il posto di Luigi Di Maio, voleva fare il Maurizio Landini.
Giusto, ognuno faccia il suo mestiere.
Maurizio Landini sarà un sindacalista esperto, capace, di lungo corso, ma eccelle, da sempre, nel “fare politica”.
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