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Calderoli-Kyenge: le istituzioni barbariche

È successo quello che è successo: Calderoli ha offeso con parole incivili un ministro della Repubblica. E non è un episodio isolato: da quando si è insediata, la signora Kyenge è oggetto di continue offese, ingiurie e minacce.
 
E a completare il quadro la destra offende l’intelligenza del popolo italiano, parlando di insulti bipartisan, mettendo sullo stesso piano gli insulti politici con gli insulti razzisti. Ma come si fa a sostenere certe cose! Nell'insulto politico c'è un ragionamento politico. Nell'insulto razzista c'è solo il disprezzo. Berlusconi è stato ed è chiamato "caimano" per la forza e violenza con cui conserva nelle sue fauci il potere, Kyenge perche è nera. Ci sono tante cose oscene in questa vicenda, ma la cosa piu vergognosa è il fatto che la gente non ha reagito. Fa rabbia vedere la gente tacere, le strade desolatamente vuote e silenziose, mentre dovrebbero essere piene di persone che protestano.
 
Non si può rinunciare alla libertà di indignarsi, perché questa rinuncia è complicità. E,se non è complicità, è ignoranza, torpore e indifferenza. È ora di svegliarsi e riacquistare il sapore della solidarietà, il piacere di ritrovarsi, cittadini con i cittadini, tutti insieme per un obiettivo giusto, per una vita degna.
 
Ma questo è un fatto culturale che tuttavia non coglie la dimensione politica e globale in cui si collocano gli insulti di Calderoli. Quando si arriva a certi eccessi che superano la dimensione personale,e investono, in Italia un partito e più partiti in tutto il mondo, allora il problema non può essere di una persona, di un partito o di un popolo.
 
Gli insulti di Calderoli sono di un’istituzione, del vicepresidente del senato e, come tali, evocano tristi ricordi del passato e provocano grossi pericoli, per l’Italia e l’Europa, alle prese con un fenomeno migratorio non ancora disciplinato e con l’indifferenza della gente rispetto al razzismo.
 
E per questo non bastano alcuni articoli sulla stampa estera e le reazioni giornalistiche. Il problema è se l’Italia, l’Europa e il mondo intero, adotteranno misure serie, per debellare il razzismo, per passare dalla parole ai fatti a partire da una disciplina globale del fernomeno migratorio che è un fatto globale, che richiede una soluzione globale.
 
E allora non è Maroni che deve chiudere una pagina vergognosa, come richiesto da Letta, ma l’Italia, l’Europa e il mondo intero. Quella pagina non la puo chiudere Maroni, non è suo interesse farlo, il suo partito condivide, se non gli insulti di Calderoli, la xenofobia che ne è il motivo ispiratore.
 
Quella pagina la deve chiudere Calderoli con le sue dimissioni. Ma Calderoli dice che resta al suo posto, perche l’episodio non intacca la sua imparzialità. Ma davvero? Davvero pensa questo signore che un vice presidente del Senato abbia solo l’onere dell’imparzialità nella gestione delle sedute? Non si è accorto, in tanti anni che ha ricoperto questo ruolo, che il vicepresiedente del Senato, rappresenta l’Italia nel mondo?
 
Doveva essere la maggioranza dei partiti, aggiunge il leghista, a chiedere le dimissioni. E questo è vero, molti partiti della destra non hanno fatto questa richiesta, dimenticando che di fronte a certi episodi non si può soprassedere. Nessuna appartenenza, militanza, alleanza o esigenze tattiche giustificano il silenzio o l’inerzia. Ma è anche vero che le dimissioni non si danno a richiesta, ma per sensibilità istituzionale e corenza politica di chi ha sbagliato. E se questa sensibilità manca, resta la macchia sul nostro Paese, resta il problema dei rapporti tra Calderoli e i partiti che ne hanno chiesto le dimissioni. Con quale autorevolezza Calderoli rappresenterà l’Italia all’estero, con quale autorevolezza gestirà le sedute, gli inerventi di Keinge, di Letta, dei senatori del PD, di Sel e del MOV5S?
 
Anche se resta al suo posto, Calderoli è un vicepresidente dimezzato, nel senato e nel mondo.
 
Ma davvero si vuole lasciare aperta una pagina cosi vergognosa? Oggi le offese e domani? Basteranno le ingiurie,o si passerà alla violenza fisica?
 
E allora questa pagina bisogna chiuderla,e tutti devono chiuderla. La magistratura, aprendo un fascicolo per i reati di cui alla legge Mancini; il PD e gli altri partiti isolando la Lega; l’Europa con una disciplina ed un impegno europeo per l'integrazione; il governo, infine, cancellando la legge Bossi /Fini e approvando la legge sullo “ius soli”.
 
 
Foto logo: wikimedia

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.200) 18 luglio 2013 12:50

    In un paese civile quanto detto da Calderoli doveva avere una sola conseguenza: immediate ed irrevocabili dimissioni, che non ha dato.
    L’assurdo è che si è trincerato dietro il mancato dissenso di alcuni partiti, allargando così anche ad essi la vergogna di un comportamento inammissibile.
    Spero comunque che gli italiani, pur distratti dalla situazione sociale ed economica, tengano conto della "statura" del vice della seconda carica dello Stato!


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