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Brazil e la contrapposizione tra utopia e totalitarismo

Brazil è un film di Terry Gilliam del 1985. Il film comincia con un attentato terroristico e il viceministro dell’informazione alla tv dice che gli attentatori sono una minaccia che non accetta la sconfitta. Nel film uno dei temi ricorrenti è il terrorismo che si oppone al mondo distopico nel quale è ambientato il film. Quest’opera cinematografica racconta le vicenda di Sam Lowry, un impiegato eccellente che ha avuto una promozione per il ministero dell’informazione.

L’uomo prima la rifiuta e poi l’accetta per avere informazioni sulla donna dei suoi sogni, Jill. Infatti Sam ha dei sogni ricorrenti nei quali egli combatte per difendere Jill dalle forze del male, rappresentate talvolta da dei nani deformi talvolta da unsamurai gigante. Il mondo onirico di Sam rappresenta l’utopia, un sogno irraggiungibile e irrealizzabile nel quale Jill e Sam si amano, cosa che non si realizza nella realtà. Anche il terrorismo è legato a questo sogno utopico perché mette in discussione la vita reale scialba, monotona, grigia e colossale, come viene spesso rappresentata nel film.

In questa realtà sembra regnare l’inefficienza sia tecnologica che burocratica. Il film, all’inizio, mostra la detenzione e l’eventuale uccisione(non mostrata) di un certo Buttle, preso al posto di Archibald Tuttle, un criminale ricercato da tanto tempo, per un errore burocratico dovuto ad un errore di una telescrivente. Inefficienza burocratica del caso suddetto e di altri casi del film che diventainefficienza tecnologica come nel caso del malfunzionamento del sistema di condizionamento della casa di Sam. A riparare il danno arriva Tuttle e dopo di lui gli impiegati della Cental Services che trovano il “sabotaggio” di Tuttle, come essi lo definiscono. Verso la fine del film Sam viene arrestato per una serie di azioni criminali commesse ed è proprio Tuttle che lo viene a liberare in un altro “vagheggiamento” utopico di Sam.

Il mondo onirico di Sam presenta temi ricorrenti della filmografia del regista: la gabbia e il labirinto. Il labirinto è la rappresentazione metaforica della società post-moderna labirintica, una società con metropoli e città oltremodo giganti che hanno più centri e con nessuna simmetria. Il cittadino contemporaneo si sente spaesato e sperduto in questa società, come si sentirebbe spaesato e sperduto in un labirinto. La gabbia invece è la gabbia sociale imposta dal nostro mondo post-industriale: una gabbia sociale da cui non c’è scampo, da cui non c’è alcuna salvezza.

In Sam possiamo vedere lo scontro tra la vigliaccheria e il coraggio: vigliaccheria ben in evidenza nell’incontro con la vedova di Buttle; coraggio ben in evidenza nella “conquista” di Jill, attuata attraverso tante azioni illecite.

Nel film non si può non vedere la critica ad un mondo di apparenze, mondo ben rappresentato, per esempio, dal tentativo della madre di Sam di recuperare la giovinezza perduta attraverso ripetute operazioni chirurgiche al volto, operazioni a cui si sottopone anche un’amica della madre di Sam che per recuperare la sua bellezza arriva addirittura a morire. Importante nel film anche la presenza delle maschere: maschere che rappresentano l’inganno e la mistificazione oltre ad essere uno strumento a vantaggio delle classi sociali più ricche.

Non da dimenticare la contrapposizione tra realtà e sogno: mentre nella dimensione del sogno viene collocata l’utopia, come già detto, nella dimensione della realtà viene collocato il potere statale totalitario, potere statale verticale nella sua influenza sulle masse. Il film si ispira anche a 1984 di Orwell nella rappresentazione di un mondo oppressivo, coercitivo, come già detto, totalitario.

Un film nel quale è presente anche il gusto del regista per il kitsch, ossia la preferenza per oggetti di cattivo gusto la quale si unisce anche ad un certo decadentismo ben presente nelle opere di Gilliam. Oltre al kitsch e al decadentismo possiamo scorgere anche la presenza di un gusto per gli oggetti retrò o anche per gli oggetti strampalati i quali rendono, spesso, i personaggi dei suoi film oltremodo eccentrici.

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