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"Bradley Manning è ancora in isolamento": parla Jeff Paterson

Courage to resist è un supporto per tutti i soldati che si rifiutano di andare in guerra o rinunciano alla divisa dopo averla scelta. Centinaia di casi supportati, ma oggi si trova ad affrontare la sfida più complicata, la difesa e il sostengo a Bradley Manning, il soldato accusato di essere la fonte di Wikileaks. AgoraVox ne discute con Jeff Paterson il fondatore, in una discussione che tocca anche il significato di patriottismo negli USA e temi come la libertà. 

Mi può descrivere che cosa è “Courage to resist” e qual è il suo scopo?

“Courage to resist” esiste per dare supporto ai soldati americani che, in diverse maniere, si oppongono alla politica nazionale di guerra e impero nel mondo. Procuriamo fondi per pagare gli avvocati, appoggi politici quando occorrono e consulenza gratuita. Abbiamo aiutato centinaia di soldati a lasciare l’esercito attraverso diverse forme di congedo, inclusa l’obiezione di coscienza. Il nostro caso di maggior profilo è sicuramente Bradley Manning che rischia la galera a vita per essere la presunta fonte di quasi tutti i documenti per cui Wikileaks è diventata famosa a livello internazionale”. 

Quanto è difficile rifiutarsi di andare in guerra negli Stati Uniti e cosa si rischia per una scelta del genere?

“E’ la decisione più difficile che una persona possa mai fare. Normalmente rappresenta una rottura completa con ciò in cui credevano quando si sono arruolati. Le conseguenze per quasi tutti sono fino a diciotto mesi in una prigione militare e congedo con disonore”.

Dal suo punto di vista, la forza militare statunitense dovrebbe fare un passo indietro e tornare a casa?

“Qualsiasi forza militare che va oltre il proteggere I propri cittadini da un attacco esterno, dovrebbe essere invisa a chiunque crede per davvero ad un futuro comune per l’umanità su questo pianeta. Oltre le implicazioni morali e politiche per la mia nazione che ha una forza militare in campo con un budget quasi equivalente a tutte i nostri percepiti avversari nel mondo messi insieme, sta semplicemente prosciugando le finanze americane”. 

Che cosa significa essere patrioti?

“Io lavoro con molte persone che credono che il patriottismo significa essere critici con un governo, per migliorarlo, e lavoro con altri che vedono il patriottismo come un ostacolo nell’avere una prospettiva più internazionale. Io provo ad essere pragmatico sulla domanda e dipende con chi parlo di questa questione”.

Quali sono le ultime notizie che si hanno su Bradley Manning?

“Bradley rimane in condizioni di isolamento a Quantico. Non ha la possibilità di fare nessun esercizio fisico o avere relazioni sociali con altri prigionieri. E’ un chiaro ed estremo esempio di una punizione illegale, prima del processo, ma può fare poco sotto la legge militare. Stiamo preparando un’altra manifestazione davanti la prigione per il 20 di marzo e stiamo preparando anche eventi internazionali che coincideranno con la sua prima comparsa davanti ad un giudice. La data non è stata ancora fissata ma dovrebbe essere tra fine aprile, primi di maggio”.

Fino ad ora non ci sono prove che Manning sia la fonte di Wikileaks, quindi su quali basi viene trattenuto in prigione?

“Nel giugno del 2010, l’esercito Americano ha formalizzato delle accuse contro Bradley. Queste sono quattro violazioni principali del Uniform Code Military Justice (UCMJ): fondamentalmente la violazione principale è che ha condiviso il video conosciuto come “Collateral Murder” con il sito web Wikileaks. Gli avvocati della difesa di Bradley non hanno ancora visto nessuna prova. Quello che hanno visto tutti sono soltanto delle discussioni fortemente editate di una chat di Manning con un informatore”.

Osservando questa situazione, quali sono i suoi sentimenti come cittadino americano?

“Mi sento bene quando ho l’opportunità di fare la differenza salvando la vita di un uomo da una persecuzione militare ingiusta. Naturalmente Bradley merita solo gratitudine dall’America se lui è la fonte di queste informazioni. Per il fiorire di una vera democrazia, la gente deve assolutamente sapere che cosa succede con i soldi delle tasse che pagano, che cosa succede in loro nome”. 

Ultimamente il Governo USA appoggia un web libero, anche per le rivolte in corso in Africa, ma le persone che provano a far circolare informazioni reali o sono in galera o la rischiano: non è una contraddizione?

“Giorni prima della rivolta in Tunisia, Wikileaks ha pubblicato i dispacci che hanno alimentato la rabbia della gente. Presumibilmente Bradley è stata la fonte di queste informazioni. Ci sarebbero state rivolte in Egitto, Libia o Tunisia? E’ mai possibile che il soldato Bradely Manning ha avuto un così importante impatto nel diffondere la libertà nel mondo, come altri singoli individui nella storia moderna. Che Bradley ora rischi la galera a vita è un’ironia che milioni nel mondo stanno comprendendo adesso. Mentre noi continuiamo a mandare ancora truppe nelle guerre d’occupazione dell’Iraq e dell’Afghanistan dieci anni dopo la prima invasione, dimostra uno scarso risultato, invece la gente che si rivolta dimostra come la libertà non proviene da un esercito straniero”. 

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.165) 2 marzo 2011 15:41

    Scriviamo al governo statunitense e a quello britannico (Bradley ha doppia cittadinanza), mandiamo mail ad amici e colleghi di lavoro, parliamone su Twitter, contattiamo parlamentari italiani ed europei.

    Prendiamoci, insomma, una buona volta, le nostre responsabilita’ di cittadini del mondo.

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