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Bielorussia, maxi-inchiesta contro oltre 200 manifestanti pacifici

I promotori della manifestazione del 1° novembre nella capitale Minsk l’avevano chiamata “Marcia contro il terrore”. Ne avevano tutte le ragioni.

Le autorità giudiziarie della Bielorussia hanno deciso di avviare una maxi-inchiesta nei confronti di 231 manifestanti pacifici arrestati nel corso e dopo la marcia.

Negli atti si legge che gli indagati hanno preso parte a “un’azione non autorizzata” che “ha causato danni all’infrastruttura cittadina e a un veicolo della polizia” e “ha ostacolato i mezzi del trasporto pubblico e il lavoro delle organizzazioni”.

I 231 manifestanti pacifici rischiano ora fino a tre anni di carcere per “organizzazione o preparazione di attività che violano gravemente l’ordine pubblico”, ai sensi dell’articolo 342 del codice penale.

Amnesty International ha descritto l’iniziativa giudiziaria “del tutto assurda” e “un pericoloso precedente”, sollecitando l’immediata archiviazione”.

Questo articolo è stato pubblicato qui

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