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Bielorussia, arrivano le elezioni e riprende la purga contro il dissenso

Manca oltre un mese alle elezioni presidenziali del 9 agosto, che vedono candidato per il sesto mandato consecutivo Alyaksandr Lukashenka, e già l’oliata macchina repressiva guidata dal sistema giudiziario della Bielorussia si è rimessa in moto.

Dopo che i primi obiettivi erano stati i candidati dell’opposizione, i loro sostenitori e i giornalisti indipendenti, ora il mirino si è spostato sui social media.

Giovedì 25 giugno sono stati arrestati tre blogger assai popolari nel paese: Ihar Losik (nella foto), Syarhei Pyatrukhin e Syarhei Sparish.
Losik è l’amministratore del canale Telegram “Belarus of Brain”. Pyatrukhin lo è degli altrettanto noti canali Telegram “People’s Reporter” e “YouTube Deputies”. Sparish fa parte del comitato costituente di un nuovo partito di opposizione, Hramada.

Sono accusati di “organizzazione e preparazione di una grave violazione dell’ordine pubblico”, ai sensi dell’articolo 342 del codice penale.

Nei giorni precedenti, con le medesime accuse, erano stati incriminati altri due blogger: Uladzimir Tsyhanovich, che già aveva scontato 15 giorni di detenzione amministrativa per aver preso parte a una manifestazione pacifica, e Uladzimir Nyaronski, che dovrà rispondere anche di “insulto in luogo pubblico verso un rappresentante delle istituzioni”, secondo l’articolo 369.

Questo articolo è stato pubblicato qui

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