• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Tribuna Libera > Bersani, o la va o la spacca!

Bersani, o la va o la spacca!

In questi giorni il Segretario del PD si sta giocando la carriera politica.

Credo che sia oramai chiaro che, in attesa delle decisioni del Capo dello Stato, la patata bollente del futuro governo continui ad essere nelle mani di Pierluigi Bersani. Il segretario (al momento non dimissionario) del PD sta in equilibrio sopra la follia del risultato elettorale che è il combinato disposto dei suoi errori passati e recenti con la giusta protesta dell’elettorato che ha consegnato al M5S lo scettro della sua insoddisfazione. 

Intanto Bersani e lo stato maggiore del Pd sarebbero pronti ad una mossa di grande impatto: il via libera a votare un esponente del Movimento 5 Stelle per la presidenza di Montecitorio. E di questi segnali di disponibilità, pur sofferta, del Pd, uno dei più significativi sembra essere il passo indietro del candidato favorito dei Democratici, cioè Dario Franceschini, che ha fatto sapere di non voler assumere quel ruolo neanche nel caso che i grillini facessero marcia indietro rinunciando alla posizione. 

Al Senato, invece, la situazione è più complessa e dovrebbe portare, a votare un candidato del Pd alla presidenza; il nome più gettonato è quello di Anna Finocchiaro che potrebbe eventualmente ricevere un mandato esplorativo, come seconda carica dello Stato, per provare a formare un governo.

Pier Luigi Bersani è ora quindi tra incudine e martello dovendo decidere se concedere Montecitorio al M5S come cambiale in bianco per un tentativo di governo. Un rebus al quale Matteo Renzi guarda da fuori, pronto, in caso di fallimento di Bersani, a candidarsi alla premiership. 

L’incertezza regna quindi sovrana e Bersani rischia di perdere tutto in un colpo solo: governo e partito. Probabilmente la durata della legislatura non sarà quella naturale, questo è forse l’unico indicatore che fa pendere la bilancia del Pd verso le soluzioni prospettate, nonostante le perplessità di un largo fronte trasversale alle diverse anime interne.

Intanto Nichi Vendola tace in attesa di fatti, senza aver trascurato di inviare segnali politici a mezzo dell’operato rimpasto del Governo della Regione Puglia.

Non resta che aspettare il Presidente Napolitano che ci auguriamo concluda al meglio il suo mandato non privo di ombre lunghe.

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di Giacomo Nigro (---.---.---.200) 15 marzo 2013 11:03
    Giacomo Nigro
    1. A quanto pare, Bersani non è riuscito a coinvolgere Grillo in qualche forma di negoziato. Da parte di Beppe Grillo è piuttosto venuta qualche ulteriore provocazione, come la sfida a tagliare gli stipendi dei parlamentari Pd, massimo 2500 euro netti al mese (più benefit) come hanno già fatto quelli a Cinque stelle. Di trattare non se ne parla, tantomeno sulle poltrone. Pare che ben cinque volte il telefono del capogruppo Crimi sia suonato, e per altrettante volte il vicesegretario Pd Letta si sia sentito rispondere che uno scambio sulle presidenze «sarebbe un suicidio». A sera, Grillo ha postato sul suo blog un intervento del costituzionalista Becchi, il quale esorta a «non ascoltare le sirene Pd», piuttosto «meglio un salto nel buio». Su questa situazione potrebbe irrompere un’interdizione ai pubblici uffici per Berlusconi che aprirebbe scenari inediti a causa del sicuro sfaldamento del Pdl.
    • Di Giacomo Nigro (---.---.---.134) 15 marzo 2013 19:08
      Giacomo Nigro

      Il candidato alla presidenza della Camera del M5S, Roberto Fico, prima dell’inizio della seduta inaugurale dell’assemblea di Montecitorio, esprime la sua soddisfazione per il fatto che “i cittadini si riappropriano dello Stato”, e sostiene che il sistema, al momento, “non è bloccato”. Mi pare un’apertura niente male.

  • Di (---.---.---.222) 15 marzo 2013 12:43

    Bersani - similmente a Occhetto - la sua carriera politica (la quale poco ci appassiona) se l’è già giocata quando ha perso le elezioni.

    Il tentativo di dare vita ad un governo PD-M5s a tempo poteva avere un senso se fatto da persona estranea al vecchio gruppo dirigente e non certo da Bersani, che agli occhi dei grillini, ma anche di molti elettori del PD, appare come corresponsabile insieme a tutto il gruppone di oligarchi del disastro nel quale ci troviamo. Il senso dell’operazione condotta da un estraneo agli oligarchi era duplice: 1° provare ad approvare un gruppo di norme anticasta che smorzassero l’astio degli elettori verso il ceto politico, 2° in assenza di un risultato positivo scaricare le responsabilità delle elezioni anticipate su Grillo/Casaleggio.

    Il fatto che questo tentativo lo ha voluto fare per forza Bersani ha pregiudicato la possibilità di una rivincita su M5s. A questo punto il PD non riuscirà più a chiudere questa crisi di regime a sinistra, neanche con Renzi.

    La probabile evoluzione della crisi sarà un ulteriore suo aggravamento, anzi una drammatizzazione nel prossimo anno, nel frattempo la destra si libererà di Berlusconi e Grillo riprendendo il governo del paese, che più o meno ininterrottamente detiena da 150 anni.

     

    • Di Giacomo Nigro (---.---.---.200) 15 marzo 2013 12:52
      Giacomo Nigro

      In realtà stiamo parlando in presenza di un convitato di pietra tutt’altro che trascurabile. Si tratta del Presidente della Repubblica che deve ancora provvedere alle consultazioni di rito e dare l’incarico ad un Presidente del Consiglio incaricato (appunto) che potrebbe anche non essere Bersani, il quale sta raccogliendo esattamente tutto quello che ha insensatamente seminato negli anni della sua segreteria.

  • Di (---.---.---.134) 15 marzo 2013 18:53

    Anche Nichi Vendola, che non si esprimeva da qualche giorno, apre al M5S: «Il nostro auspicio è che si possa determinare progressivamente una scelta in favore di un candidato appartenente al Movimento 5 stelle, che è il primo partito alla Camera. Ovviamente noi stiamo dentro una coalizione, cerchiamo non di piantare una bandierina ma di contribuire allo sblocco della paralisi che c’è in Parlamento». 

    • Di Giacomo Nigro (---.---.---.134) 15 marzo 2013 19:00
      Giacomo Nigro

      Mi pare ben fatto, d’altronde non è una novità. Prima del voto Vendola aveva detto più di una volta che con i grillini (magari non con Grillo) bisognava prepararsi a dialogare, visto che molti elettori grillini sono certamente transfughi da una sinistra che non li ha saputi conservare.

    • Di Giacomo Nigro (---.---.---.24) 17 marzo 2013 14:05
      Giacomo Nigro

      Sull’onda di quanto accaduto ieri con l’elezione di Laura Boldrini e Pietro Grasso (sopratutto), potrebbe accadere che il Presidente Napolitano dia l’incarico di formare un governo a Nichi Vendola?!!!

  • Di (---.---.---.132) 15 marzo 2013 19:51

    Depistaggio >

    Al PD ed al suo leader si rimprovera di ostinarsi a voler formare un governo sulla base del suo programma in 8 punti. Molti opinionisti e politologi “pretendono” che Bersani si presenti da Napolitano con in tasca una formula di governo sostenuta da una solida maggioranza.
    In pratica, con il risultato di un’opera di mediazione ed apertura nei confronti delle altre forze politiche.
    Tutto questo riassunto in una sola domanda. Cosa farà il PD se Grillo continuerà a tenersi fuori portata?

    Eppure non c’è nulla da scoprire o da inventare.
    Tra pochi giorni Napolitano inizierà le consultazioni.
    Se nessuno dei vari candidati premier sarà in grado di prospettare i termini di una possibile formula di governo, Napolitano potrà, in piena autonomia, qualificare la linea di un “mandato” finalizzato a risolvere le prioritarie “urgenze” del paese.
    Un’agenda “corta”, puntuale e vincolante che peserà la “responsabilità” dei partiti nel rispondere all’ultima chiamata prima di un ritorno alle urne.
    Ogni forza politica sarà chiamata a “rielaborare” i propri obiettivi in funzione del superiore interesse del paese.

    Cosa ben diversa dal chiedere oggi, al PD ed a Bersani, di andare a cercare un compromesso con gli avversari di ieri.
    Ergo. La vita insegna che senza spirito critico si finisce per essere Travolti dalle informazioni

    • Di Giacomo Nigro (---.---.---.224) 15 marzo 2013 21:36
      Giacomo Nigro

      Perfetto, la Costituzione ci dice che sarà il Presidente della Repubblica, dopo le consultazioni, ad scegliere un Presidente del Consiglio incaricato. C’è un problema, essendo Napolitano in pieno semestre bianco, se necessario, non potrà sciogliere l’attuale Parlamento, da qui l’agitazione del Presidente del Consiglio in pectore, vuoi per la situazione consegnataci dal risultato delle elezioni, vuoi per i problemi interni al suo partito che gli hanno impedito, dopo la sostanziale sconfitta elettorale, di dare le dimissioni da segretario (Renzi incalza) per evitare di perdere e spezzare il PD. Bersani vuole giocarsi l’ultima carta: o la va o la spacca!

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares