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Bangladesh, assassinato leader dei rifugiati rohingya

La sera del 29 settembre Mohib Ullah, 48 anni, direttore della Società dei rohingya arakan per la pace e i diritti umani, è stato assassinato nel suo ufficio all’interno del campo per rifugiati di Kutupalong, nella zona di Cox’s Bazar.

Ullah era uno dei leader più autorevoli della comunità rohingya in Bangladesh, che conta centinaia di migliaia di rifugiati cacciati dalle loro terre negli anni scorsi dalle varie offensive militari dell’esercito di Myanmar.

Aveva rappresentato la comunità rohingya nella sessione del 2019 del Consiglio Onu dei diritti umani e, negli ultimi tempi, si era prodigato per porre fine alla violenza scoppiata nei campi per rifugiati.

Da quei campi sono stati costretti nuovamente alla fuga almeno 2000 rohingya, a causa degli scontri per il controllo del traffico di stupefacenti.

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