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 Home page > Tribuna Libera > Autunno caldo, riforme fredde

Autunno caldo, riforme fredde

Si preannuncia un autunno caldo: a dirlo questa volta, però, non sono i sindacati cattivi, ma il presidente di Confindustria.

I numeri parlano chiaro. Poi possiamo dare la colpa a chiunque (il mercato, gli speculatori, gli italiani che non vogliono fare sacrifici): ma i numeri su lavoro, pil, reddito, inflazione, calo consumi, sono spietati. Ad inizio del suo mandato, Monti aveva promesso equità (oltre a rigore e crescita). Equità nel cercare di mettere in sicurezza il paese.

È stata equa allora la riforma delle pensioni, che ha causato il problema degli esodati, senza tagliare del tutto pensioni d'oro e vitalizi (anche nelle regioni)?
 
È stata equa la riforma del lavoro, che ha tolto un paletto che tutelava il lavoratore sui licenziamenti economici (imponendo il reintegro)?

Stiamo aspettando ancora la legge anti-corruzione (con i reati di autoriciclaggio, di traffico di influenze), una seria lotta all'evasione (i blitz hanno un effetto a breve termine), l'innalzamento dei tempi di prescrizione dei reati, l'IMU imposto anche agli immobili della Chiesa. E invece sentiamo ancora discutere di intercettazioni, legge elettorale (il premio al partito o alla coalizione?), responsabilità civile dei magistrati.


Serve rilanciare l'economia, abbattere il debito, far ripartire le imprese. Eppure, nonostante il fiorire di proposte (per spirito elettorale?), sembra che non si possa fare niente. Mancano le coperture per detassare gli stipendi, per togliere le tasse sulle infrastrutture; non si possono togliere le province, le regioni stanno protestando per la riforma nella sanità del ministro Balduzzi (che deve fare un passo indietro sullo stop alle slot machine vicine a scuole).

Abbiamo i precari nella scuola? Facciamo un bel concorso. Ma sembra più un modo per nascondere un problema. Che è quello delle migliaia di insegnanti precari nelle graduatorie da anni.

Dall'incontro di ieri con Hollande, a parte le solite frasi di circostanza, sappiamo ora che il TAV Torino Lione si farà. E siamo più contenti. Tra dieci anni, i giovani laureati ci impiegheranno meno ore per arrivare in Francia.

E noi dovremmo votare per un partito che dice si alla agenda Monti (o a Passera), senza se e senza ma? O, dico, ma siamo matti?
 
Nella foto: Corrado Passera
Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.197) 5 settembre 2012 20:08

    Mario & Mario >

    Draghi sta per lanciare la sua “offensiva” per calmierare il rendimento dei bond “bollenti”. Subito gli spread di Italia e Spagna segnano un calo.

    Monti
    rivela agli imprenditori la strada per piegare lo “spread di produttività” ed avviare la crescita. Piazza Affari non ascolta e segna un’altra chiusura negativa.

    Cosa misura
    la “credibilità”?
    Non tutti gli "annunci" danno significato al valore di Parola e Merito

  • Di (---.---.---.213) 6 settembre 2012 11:41

    Semmai avremo un autunno gelido. Assai gelido! Vista l’indifferenza della gente verso una cricca di malfattori che la sta affamando mentre essa non è capace di mostrare un minimo di reazione. Quando la stessa scenderà per le strade per protestare? Quando comincerà ad applicare lo scioper a oltranza per contrastare le misure adottate da quasti strozzini. Io credo mai. Perciò avremo un autunno non caldo. Neppure tiepido. Ma gelido. Gelato dalle ulteriori misure restrittive che abreve adotteranno questi delinquenti! Tanto la gente resterà ancora li. dIsponibile a lasciarsi salassare ulteirormente!

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