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Autotrasportatore? Guadagni sicuri

Fare l’imprenditore, al giorno d’oggi, significa, spesso, "rischiare".
Costi certi e guadagni incerti. Affitti, stipendi, bollette, tasse... ogni giorno un’azienda sa di dover pagare (faccio un esempio) mille. Se poi con il lavoro di quel giorno avrà ricavato mille e cento, sarà stato un giorno "in positivo".
Se invece quel certo giorno avrà ricavato solo cinquecento, sarà stato un giorno "in perdita".

Alla fine dell’anno si tirano le somme e non è detto che siano sempre di segno positivo. La capacità imprenditoriale consiste nel far sì che i ricavi superino le spese. Siamo d’accordo fin qui?

Pensate che bello se a fine anno, di fronte ad un risultato negativo, si potessero richiamare tutti i clienti e dire loro: "visto che quanto ti ho fatturato non è stato sufficiente perché io ottenessi un risultato positivo, adesso tu devi contribuire a risanare i miei bilanci".

Mi immagino le risposte, che andranno dell’elegante "arrangiati" al meno professionale "ma va a quel paese".

Bene, da oggi potete scegliere di fare un mestiere che vi garantisce sempre e solo guadagni sicuri: l’auto-trasportatore.

Una legge appena approvata ha stabilito che chi fa l’autotrasportatore deve essere sempre pagato in maniera tale da coprire i suoi costi.

Al fine di garantire la tutela della sicurezza stradale e la regolarità del mercato dell’autotrasporto... l’importo a favore del vettore deve essere tale da consentire almeno la copertura dei costi minimi di esercizio... qualora dalla fattura risulti indicato un corrispettivo di importo inferiore a quanto previsto... l’azione del vettore nei confronti del mittente per il pagamento della differenza si prescrive entro iul termine di un anno.
 
In parole povere se io oggi chiamo un auto-trasportatore, concordo un prezzo per un trasporto, ricevo la fattura per la somma concordata, pago la somma concordata ... poi devo aspettare almeno un anno perché quell’auto-trasportatore potrebbe decidere di non rispettare l’accordo preso e chiedermi una somma diversa (più alta).

Ed io, secondo la legge, dovrò pagare.
Se non è assurdo tutto questo...
Immaginate se una tale legge venisse estesa a tutti i campi "imprenditoriali": nessuna azienda potrebbe più fallire, nessun imprenditore sarebbe più a rischio!

La FIAT chiude il bilancio in perdita?
Scrive a tutti coloro che hanno acquistato un’auto nell’ultimo anno e gli fa pagare la differenza necessaria a sanare il bilancio.

Elementare, vero?
(immaginate di andare al supermercato a comprare un chilo di mele. Vi dicono che costano 10 euro. Vi fanno lo scontrino per 10 euro. Voi pagate 10 euro. Poi fra qualche mese il proprietario del supermercato vi chiama e vi dice: "per quelle mele che hai comprato qualche mese fa, mi devi dare altri 5 euro ...". Voi come reagireste?)

Se avete ancora tempo e voglia di leggere, ecco cosa scrivevo venerdì scorso sul mio blog: FARE E DISFARE E’ TUTTO UN LAVORARE
SI - NO - SI - NO - SI - NO ???

Da tempo gli autotrasportatori cercano di far approvare una legge che fissi le tariffe minime dovute per i trasporti.
Peccato che una tale legge, già approvata anni fa SI, sia stata cancellata dopo che a Bruxelles ne avevano contestato l’illegalità NO.
La "nuova legge" (che rispecchia la vecchia, dunque già dichiarata illegale) viene riproposta.
La commissione preposta l’approva SI
Ieri l’altro, nella presentazioe della finanziaria, il Senato la "stralcia" NO
Oggi il Ministro dei trasporti la ripropone come decreto legge SI
Stasera il presidente dell’Antitrust dichiara: "Dopo avere annunciato una politica di liberalizzazioni il Governo, contraddicendosi, ha varato oggi un decreto legge sull’autotrasporto che nella sostanza ripristina tariffe minime inderogabili, senza tenere conto delle ragioni del mercato chiaramente espresse nella segnalazione tempestivamente inviata dall’Antitrust. Ora c’è il rischio che altre categorie chiedano lo stesso privilegio, ai danni della concorrenza e dei consumatori. Per questo motivo l’Antitrust auspica che il Parlamento non ratifichi la decisione governativa".NO
A domani ...!
Paolo Federici

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