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Attacco di panico: come curarlo

Gli attacchi di panico possono essere descritti come un sabotaggio all’integrità della persona che lo vive. Il panico arriva, travolge e se ne va, lasciando dietro di sé una potente scia che resta impressa nella memoria.

Gli attacchi di panico costituiscono il Disturbo d’ansia più diffuso. Un italiano su sei sa cos’è un Attacco di panico perché lo ha vissuto, ma un italiano su trenta soffre di Disturbo di panico con attacchi ripetuti , o attacchi di panico continui, che limitano libertà e autonomia della persona. Il Disturbo di panico si sviluppa tipicamente tra i 15 e 19 anni e tra i 25 e 30 e ha una prevalenza che oscilla tra l’1,5% e 3,5% della popolazione generale.

L’ansia, di per sé, è uno stato anticipatorio di un pericolo futuro, che può essere interno o esterno e che nei pazienti con Disturbo da panico ha la funzione di preparare la persona per il panico successivo. Il Disturbo è caratterizzato da attacchi inaspettati (cioè non associati ad uno stimolo situazionale, che si manifestano “a ciel sereno”) e ricorrenti, con una persistente preoccupazione di avere altri attacchi. Clinicamente, se gli attacchi di panico persistono per un periodo di 6 mesi in modo continuativo, allora viene diagnosticato il Disturbo. La psicoterapia psicoanalitica è indicata come il trattamento elettivo di Attacchi e Disturbo di panico. Essendo il panico frutto di credenze, i rimedi e le cure dell'attacco di panico e quindi il trattamento, sarà centrato da un lato sull’interruzione di tutti i comportamenti che contribuiscono ad alimentare il disturbo (comportamenti protettivi), dall’altro sulla modificazione delle credenze che contribuiscono invece ad alimentare ansia e panico.

Dott.ssa Floriana De Michele- Psicologa,psicoterapeuta- Avezzano( AQ)

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di Antonello Laiso (---.---.---.213) 29 novembre 2018 12:05

    Certo Floriana ,ma,purtroppo molto spesso si convive con quel disturbo a tempo indefinito poiche’ sottostimato, mai o mal curato con quella ottima psicoterapia e/o terapia farmacologica.

    Nietzsche,come ben sai, asseriva che cio’ che non distrugge rende piu forte. 

    un saluto.

  • Di Sandro kensan (---.---.---.142) 29 novembre 2018 22:15
    Sandro kensan

    Sarebbe bello avere una psicoterapeuta che scriva su queste colonne. Per quanto riguarda il tema e per quanto riguarda la convivenza con questa patologia diciamo che è molto meglio curarla che abbassare il livello della qualità della vita sia perché abbiamo una sola vita ed è meglio viverla bene e sia perché man mano che si diventa adulti e poi anziani si hanno meno energie per compensare un tale disturbo che ad una certa età diventerà insostenibile.

    • Di Antonello Laiso (---.---.---.2) 30 novembre 2018 08:05

      Sarebbe bello avere piu’ opinioni sul tema trattato senza avere l’esclusiva , la finalita’ di interpolare e commentare magari con le proprie esperienze puo’ essere parte essenziale del vissuto, un qualcosa di interesse generale alla portata di tutti .

      Del resto la vita siamo noi,e come diceva Jung se e’ difficile da sopportare e’ perche’ mal sopportiamo noi stessi.

  • Di florianademichele (---.---.---.161) 2 dicembre 2018 17:35

    Nietzsche, permettimi di dire, gentile Antonello, forse non soffriva di attacchi di panico altrimenti avrebbe saputo che conviverci non rende affatto più forti, anzi! Magari si può convivere con uno stato di ansia per un po’ ma poi si sa che questa o porta agli attacchi di panico o a malattiie psicosomatiche e a quel punto si è costretti a chiedere aiuto. L’ansia di per se non è una malattia ma solo un segnale d’allarme fisiologico e serve per la difesa da pericoli interni ed esterni alla persona che generalmente proprio perché la vive in modo naturale ci convive a lungo e non la tratta come un vero e proprio problema aspettando e sperando che scompaia da sè. Ed ecco perché la psicoterapia psicoanalitica è la terapia di elezione: essa aiuta a comprendere il motivo della presenza importante dell’ansia (che altrimenti acquista forza propria indipendentemente dalla volontà della persona ), aiuta a capire cosa si nasconde dietro di lei. Un ottimo aiuto è confrontarsi nei gruppi le esperienze di ansia di ognuno perciò anche occasioni come questa dov’è ognuno si racconta può essere utile con l’aiuto di un esperto.

    Buona serata a tutti

  • Di Antonello Laiso (---.---.---.2) 2 gennaio 2019 12:28

    Cara Floriana ,mai messo in dubbio l’utilita’ e l’importanza della psicoterapia nei disturbi di ansia di attacchi di panico e altro,sono pero’ convinto che unitamente a quel grande sostegno di questa,le patologie in oggetto del tema debbano essere trattate anche farmacologicamente per un gold standard di cura.

    Poi come tu ben puoi sostenere come esperta ogni caso e’ una storia diversa,per quanto riguarda Nietzsche ,so bene che non soffriva di attacchi di panico,mi sono limitato solo a citare una sua frase,del resto quando si e’ padroni del propria mente con autocontrollo si diventa logicamente molto piu’ forti.

    Io,ad esempio ho annullato la mia paura per gli ascensori ,autobloccandomi da solo nell’ ascensore.

    un saluto

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