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Associazione culturale o associazione a delinquere?

Questa storia sembra incredibile, ma è veramente accaduta e voglio raccontarvela.

Vivo in un piccolo paese alle falde del Vesuvio, è un paese come tanti. I comuni alle falde del Vesuvio si assomigliano tutti: strade dissestate, marciapiedi inesistenti, o stretti, spesso occupati o da pali della luce, o da alberi, o dalla merce dei negozi, o dai motorini parcheggiati, infrastrutture fatiscenti, assenza di spazi aggregativi, fogne inesistenti, erbacce, assenza di piattaforme ecologiche e di siti di compostaggio, pubblica illuminazione insufficiente, palestre delle scuole inagibili, niente parcheggi, niente isole pedonali, e cosa ancor più grave nessuna prospettiva di sviluppo, il territorio gestito senza un disegno organico, la mobilità affidata al caso.

Da ragazzo potevo scegliere di passare il tempo libero per strada, nei bar o in parrocchia. La parrocchia era il luogo dove più mi trovavo a casa. Nel tempo notavo che i giovani diminuivano sempre di più, la società cambiava e la televisione modellava i comportamenti di tutti, a uso e consumo dei potenti che la governavano.

I bisogni non erano più legati alla realtà ma erano bisogni indotti e i comportamenti venivano indirizzati verso un individualismo esasperato. Non sono un sociologo, ma penso che quando muore il dialogo e il confronto con i propri simili, muore tutta una comunità. I gruppi ristretti, non comunicando con l’esterno e non confrontandosi, sono destinati a fallire, perché la linfa iniziale, una volta esaurita, li fa disseccare.

Attingendo al mio vissuto ed analizzando le realtà del mio paese, Boscoreale, ho avuto un’idea: cercare un luogo da destinare a tutta la comunità, libero da qualsiasi condizionamento politico e istituzionale e che fosse sentito come la casa di tutti, dove i ruoli venissero lasciati fuori dalla porta.

Il Caso ha voluto che quel luogo si materializzasse nel Fabbricato Viaggiatori della Stazione FS di Boscoreale, che si trova sulla Linea Cancello - Torre Annunziata, attualmente fuori esercizio.

Il 19 febbraio del 2008, ho inoltrato una domanda di comodato d’uso a RFI SpA, che ha deciso di dare, alla mia Associazione Stella Cometa, la propria fiducia accordando un comodato gratuito per cinque anni.

La Stazione era ridotta ad un letamaio: siringhe, feci, rifiuti, calcinacci, acqua dal soffitto, infissi divelti, impianti vandalizzati.


Il primo fatto eclatante, era che dal mese di maggio del 2002, al mese di maggio del 2007, tutta la stazione di Boscoreale era stata in fitto al Comune per due milioni e quattrocentomila al mese, e lasciata in uno stato di abbandono inspiegabile.

I Commissari prefettizi insediatisi dal mese di gennaio del 2006, solo nel mese di marzo del 2007 avanzano richiesta a RFI di anticipare la risoluzione del contratto di fitto che sarebbe scaduto nel 2008, forse non avevano fatto caso a questo sperpero di denaro pubblico, anche perchè erano impegnatissimi a portare a compimento tutte le opere progettate ed appaltate dalla precedente amministrazione.

I primi ad accorrere in aiuto a Stella Cometa alla vista di tutto quel degrado suggerivano di abbandonare il progetto, perché era un’impresa troppo ardua in assenza di finanziamenti.

Non so cosa o chi mi ha spinto a non demordere ed ora ad un anno dall’inizio del comodato (la consegna dei locali infatti fu fatta il 24 settembre 2008) cominciamo a vedere i primi frutti, serate di musica all’aperto, grigliate, un cineforum, con la presenza di tantissimi giovani tutti entusiasti.

La storia sembra avere un lieto fine, ma c’è una cosa che mi ha amareggiato più di tutto. Avevo chiesto aiuto alle Istituzioni pubbliche e private, purtroppo nessuno ha voluto aiutarci, e questo per me è un fatto gravissimo.

Niente aiuti economici, ma in compenso ci hanno lasciato fuori dalla porta tanti contenitori di rifiuti maleodoranti, pieni a tutte le ore, senza mai un controllo. Questa nostra società si scandalizza e si indigna facilmemente quando avvengono episodi di violenza, di intolleranza, di razzismo, perpetrati dai giovani, ma non muove un dito per sostenere quei pazzi che ancora lottano per un mondo migliore.

Per seguire gli sviluppi di questa storia potete visitare il sito dell’Associazione www.stellacometaboscoreale.it.

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