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Asse PD – M5S: per i lettori e gli addetti salgono le probabilità

Il risultato del sondaggio predittivo: solamente per il 36% si tornerà a votare subito, mentre si profilerebbe un’alleanza giallo-rossa

Negli ultimi giorni le probabilità di tornare a votare tra ottobre e novembre sembrano essersi ridotte significamene, mentre il risultato della crisi di Governo sembra essere una nuova maggioranza imperniata su centrosinistra e Movimento 5 Stelle. Questo è quanto ci viene raccontato sia dai risultati dell’ultima expert surveyche abbiamo condotto nella giornata di ieri, sia dai feedback che i nostri lettori hanno consegnato rispondendo alle domande del nostro sondaggio predittivo.

Expert survey

Abbiamo chiesto a 21 tra giornalisti e addetti ai lavori se, a loro parere, si giungerà a nuove elezioni oppure alla formazione di un nuovo Governo sorretto da una nuova maggioranza parlamentare.
Rispetto all’expert survey da noi condotta la scorsa settimana, si allontana la possibilità di tornare alle urne già tra fine ottobre e inizio novembre (22%). Sembra invece sempre più concreta la possibilità di vedere a Palazzo Chigi un nuovo esecutivo sorretto da una maggioranza composta dal Partito Democratico e dal Movimento 5 Stelle (36%), nonostante i dubbi che sembrano affliggere il Segretario del PD Nicola Zingaretti.

È quotata al 13%, secondo il nostro campione di esperti, anche la possibilità che queste settimane si concludano con un grande passo indietro e con la prosecuzione di un Governo a tinte gialloverdi, seppure modificato nel suo assetto istituzionale, sia a livello ministeriale sia, forse, anche nella figura del premier. Poco dietro troviamo, al 12%, la possibilità di una nuova maggioranza coincidente con i partiti che hanno votato, in sede europea, per la Presidente della Commissione Ursula von der Leyen (Movimento 5 Stelle, Partito Democratico e Forza Italia), così come l’opzione di dare vita a un Governo elettorale di breve durata, incaricato di portare a compimento la legge di bilancio, evitare l’aumento dell’Iva e tornare alle urne già nel 2020. Più remota (4%), infine, sembra essere la creazione di una maggioranza composta dal fronte di centrodestra ed un gruppo di parlamentari “responsabili”.

Expert Survey

La parola ai lettori

Abbiamo chiesto ai nostri lettori di rispondere ad alcune domande riguardanti la crisi, iniziando dalla probabilità, indicata in percentuale, di un ritorno alle urne. Ebbene, per gli oltre mille rispondenti, la probabilità che gli italiani siano chiamati al voto tra ottobre e novembre è appena del 36,2%. Una percentuale che rispecchia, in qualche modo, le speranze dei rispondenti: per il 34,9%, infatti, la soluzione migliore sarebbe un ritorno alle urne, mentre ben il 65,1% preferirebbe proseguire con un nuovo esecutivo, sia esso un Governo di legislatura (42,3%), o un Governo elettorale incaricato di portare a compimento la legge finanziaria per poi votare nei primi mesi del 2020 (22,7%).

Quale maggioranza se non si torna al voto?

Si profilerebbe, dunque, la creazione di una nuova maggioranza, ma secondo quali criteri? Per il 52,7% dei nostri lettori lo scenario che si andrebbe a configurare è quello di un’alleanza tra le forze di centrosinistra e il Movimento 5 Stelle. È quotata al 21% la possibilità che Matteo Renzi e i parlamentari della sua area politica optino per una rottura con il Partito Democratico, con l’obiettivo di sostenere un nuovo esecutivo insieme a Luigi di Maio e altre forze politiche “responsabili” qualora Nicola Zingaretti decidesse di non sostenere una nuova maggioranza con i pentastellati.

Solamente il 14,9% sceglie invece l’opzione che vede i pentastellati accogliere il passo indietro di Matteo Salvini e continuare con la maggioranza attualmente vigente, mentre non riscuote grande credibilità, tra i nostri lettori, la cosiddetta “Coalizione Ursula”, che vedrebbe l’instaurarsi di un nuovo esecutivo forte della fiducia del Partito Democratico, del Movimento 5 Stelle e di Forza Italia. Il 4,6% indica infine, in modo generico, il prefigurarsi di un’altro tipo di coalizione.

Quale il prossimo premier?

Infine, abbiamo chiesto ai lettori di YouTrend di indicare le tre opzioni più adatte a ricoprire la carica di Presidente del Consiglio qualora non si tornasse alle urne. Ben il 34.1% ha indicato come prima scelta l’attuale premier Giuseppe Conte, confermando quanto raccontato dai sondaggi negli scorsi mesi rispetto alla figura di un Presidente del Consiglio entrato sulla scena in punta di piedi ma capace di conquistarsi, mese dopo mese, la fiducia degli italiani. Al secondo posto c’è il Presidente della Camera Roberto Fico (12,3%), da sempre considerato uno dei 5 Stelle più di sinistra, e a breve distanza da lui l’economista Carlo Cottarelli (12,0%), che – lo ricordiamo – aveva gia ricevuto un mandato esplorativo nel maggio 2018 in seguito al primo infruttuoso tentativo di nascita del Governo Conte. Nel resto della top ten figurano poi, in ordine, il magistrato Raffaele Cantone, il Presidente della BCE Mario Draghi, e varie personalità politiche come Salvini, Di Maio, Renzi, Giorgetti e Gentiloni.

 

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