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Arrestato Assange: consegnarsi alla giustizia per difendere la Verità?

Arrestato a Londra stamane, Assange si è consegnato alla giustizia per difendere la libertà d’informazione. Cade nelle mani del nemico la prima vittima della battaglia mondiale/virtuale. Ma la rivoluzione wikileaksiana non si fermerà.

Non riuscivo a spigarmi perché, ieri, Assange stesse trattando il suo arresto, avvenuto oggi a Londra. E invece è lampante: ha scelto di difendersi dalle accuse anziché vivere da ricercato per reati, secondo lui, non commessi. Ha deciso di rendere giustizia alla Verità. L'uomo che fa tremare il mondo avrebbe stuprato due donne? Sa tanto, ma proprio tanto, di montatura. Piuttosto, come afferma il giornalista: il mandato di cattura -  e quindi il fermo - è censura internazionale alla libertà d'informazione.

L'atto rivoluzionario di Assange sta nell'aver portato alla luce quello che si pensa ma non si dice. Sta nell'aver messo nero su bianco ciò che si sapeva ma non si era dimostrato. Sta nell'aver ufficializzato la doppia faccia dei Potenti. Sta nell'aver denudato i Re del Pianeta. Inutile, a mio avviso, questa manovra atta a zittirlo. I file compromettenti continueranno a essere pubblicati. La redazione Wikileaks garantisce che nulla cambierà. I cablati saranno comunque divulgati grazie alla potenza della Rete.



Il portavoce di Wikileaks ha detto che l'arresto di Julian Assange è un attacco alla libertà dei media ma non fermerà il gruppo nella sua missione. "WikiLeaks è operativa. Continuiamo come prima sugli stessi binari. Ogni sviluppo SU Assange non cambia i piani per la pubblicazione dei documenti oggi e nei prossimi giorni, ha detto il portavoce Kristinn Hrafnsson precisando che le operazioni saranno coordinate da un gruppo di persone a Londra e in altre sedi.

Siamo alle prime battute di una battaglia mondiale/virtuale. Il primo caduto nelle mani del nemico è Julian Assange, colui che l'ha scatenata. Ma la rivoluzione wikileaksiana non si fermerà. Si spera.  

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