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Appello per la Croce Verde di Viareggio

Per fare chiarezza, diciamo che la strage di Viareggio è un delitto dolosamente consentito dalla pratica della privatizzazione dei trasporti ferroviari e dal suo presupposto, la liberalizzazione degli assetti proprietari.

Finché il trasporto su rotaia era considerato non una merce da vendere, ma un servizio socialmente necessario da organizzare per il bene pubblico, tutta una serie di meccanismi garantivano i lavoratori, gli utenti, i cittadini. Oggi, il vagone che si è rotto è di una multinazionale USA che l’ha affittato ad una ditta europea che ha fatto controllare la sua funzioallità ad un’altra ditta

Quando se ne occupavano le officine dei Depositi Materiale Ferroviario l’operaio che controllava i carrelli era il compagno di lavoro del macchinista, del frenatore, del capotreno, del deviatore: una catena di controllo che riduceva le possibilità di disastro.

Oggi siamo qui a piangere lo scempio dei corpi.

I volontari della Croce Verde di Viareggio allertati dai macchinisti del treno hanno agito immediatamente per soccorrere la gente che vagava in strada come una torcia umana. Tra uno scoppio e l’altro hanno salvato vite; hanno tentato di mettere in salvo le ambulanze, ma le fiamme del terzo scoppio le hanno distrutte. Alcuni volontari sono rimasti gravemente ustionati.



La Croce Verde è un’istituzione di volontariato, una di quelle senza le quali Bertolaso sarebbe il capitano del nulla.

La Croce Verde ha più di cent’anni, è fatta da gente del popolo che presta il suo impegno, il suo tempo libero, per la sicurezza degli altri.

La Croce Verde è rimasta senza mezzi, le ambulanze bruciate, la sede semidistrutta dalle fiamme.

Aiutiamoli a ricominciare.

Versamenti anche di pochi euro sul conto corrente postale 14728554 intestato a Croce Verde di Viareggio

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