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Andrea Capaccioli

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  • Primo articolo venerdì 07 Luglio 2008
  • Moderatore da martedì 08 Agosto 2008
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Ultimi commenti

  • Di Andrea Capaccioli (---.---.---.110) 2 febbraio 2009 01:03

    Sono pienamente d’accordo con te, anch’io mi aspetto questo dalla sinistra e queste sono cose che voglio andare a fare. Con la sperenza di riuscire ad incidere realmente nella vita della gente e non fare solamente sterile retorica che poi non si trasforma in realtà. Un passo alla volta, domanda dopo domanda, io ho voglia di provarci.

  • Di Andrea Capaccioli (---.---.---.142) 1 febbraio 2009 14:32

    I documenti congressuali non sono adatti a vedere le differenze, visto che parlano agli iscritti del partito e cercano il loro consenso. In quel documento seuppur complesso, mancano molti punti e molte analisi, penso che le conclusioni del seminario di chianciano del 25 gennaio siano un utile documento per vedere anche in pratica le nette differenze tra la Rifondazione di Ferrero e l’area di Vendola.
    Penso che sia da pazzi giocare sulla scomposizione del Pd, perchè è una probabilità infinitesimale, penso invece che sia necessario costruire una alternativa vera e credibile, che non guardi più a vecchi recinti. E’ difficile, ma è l’unica possibilità

  • Di Andrea Capaccioli (---.---.---.142) 1 febbraio 2009 12:13

    Parto da posizioni differenti, e provo a spiegare perchè sono uscito da Rifondazione insiema a Vendola, e perchè credo che esista ancora uno spazio a Sinistra che possa esprimere un’alternativa al modello bipolare e alla pura amministrazione dell’esistente fatta da Pd e Pdl.
    Rifondazione e con essa tutti i soggetti a sinistra del Pd sono morti o morenti, la sconfitta elettorale di aprile ha dato il colpo di grazia, però segnali esistevano già prima, le derive identitarie e dogmatiche uscite fuori dai vari congressi seguiti al voto sono la cifra di quanto l’unica possibilità che hanno questi soggetti è l’autoconservazione e la sopravvivenza nella marginalità, senza nessuna possibilità di incidere realmente.
    Penso invece che l’apertura di un processo, che non si conclude con le imminenti elezioni, ma che si prefigge l’idea di ridefinire la sinistra, attraverso nuove categorie, nuove pratiche e nuovi linguaggi, possa essere vincente. Ovvio che il risultato non è scontato e le difficoltà sono tante, io però sono uno fra quelli che ci proverà.


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