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Amicizia maschile in crisi al tavolo 2: Cronaca di una litigata fra uomini esaminata dalle donne

Dimenticate tutti i successi letterari che collocano gli uomini su Marte e le donne su Venere, il pettegolezzo da pub (o da bar) cambia sesso e sbarca nel mondo maschile, basta ritrovarsi a dover ascoltare diverbi seduti al tavolino accanto: Un’amicizia maschile in crisi al tavolo 2 prego

Una serata al pub può trasformarsi facilmente in una riflessione sociologica su come gli uomini oggi affrontino i problemi e di come ne discutano animatamente in luoghi pubblici. Insieme a improbabili mocassini senza calzino, chiacchiere di calcio e battute spesso di dubbio gusto ci si può ritrovare coinvolti in linea d’aria in una discussione fra tre amici, animata discussione oserei dire, una di quelle che appassiona più di un film di Scorsese anche se tu, seduto due tavoli dopo intento ad addentare una piadina, con i discorsi in questione non hai proprio niente a che fare.
 
Il Pettegolezzo è donna, si diceva qualche anno fa: le scenate, il gesticolare, il rinfacciare atteggiamenti del passato superati, ma mai dimenticati, segnavano il dominio incontrastato del litigio femminile sulla pacatezza e riservatezza maschile. Ebbene i tempi signori miei sono cambiati e vi dirò di più, la beata speranza che gli uomini tra loro emettessero solo rumori fastidiosi senza parlare delle fantomatiche "cose importanti" sarà costretta da oggi in poi a lasciare la mente femminile abituata da sempre a proteggersi macinando teorie su come l’uomo sia il paladino della discrezione e dei sotterfugi per nascondere le tracce. Un altro segreto sconcertante è l’incredibile somiglianza fra i concetti espressi mentre tre uomini litigano e quelli che le donne vivono in un gruppo di amici. Se l’uomo vi fa credere di avere una mente semplice (1+1= 2; tasto, telecomando, tv, piattaforma WII) non fatevi abbindolare, il ragionamento c’è è solo troppo lontano e faticoso da raggiungere in quel momento.
 
Che l’uomo fosse più portato a infervorarsi per questioni legate alle amicizie era già chiaro, la cricca maschile è una specie di loggia massonica in cui è impossibile entrare e contro cui è pericolosissimo schierarsi, ciò che stupisce è il contenuto della discussione in sé, quella a cui ho assistito io ad esempio, in compagnia delle mie amiche, riguardava l’organizzarsi per le agoniate vacanze.
 
Uno dei tre ragazzi al tavolo (che simpaticamente battezzerò Magliettanera) si lamentava con un altro (Magliettabianca) di non aver preso parte all’organizzazione del viaggio, ma di aver espresso precedentemente la voglia di partecipare: "Devo fare tutto io" diceva Magliettanera, "avevi detto di voler venire e non ho più saputo niente come al solito da un po’ a questa parte". Le argomentazioni difensive di Magliettabianca diventano rabbiose: "Per una volta che fai qualcosa, sono anni che organizzo le cose io, anche per venire al pub, non mi risulta che tutte le volte tu ti metta a scegliere con chi uscire avvisando tutti, non fare quello che porta il peso di una croce pesantissima". Magliettanera infastidito da questo rivangare comportamenti del passato, rimane preoccupato principalmente dal fatto di ritrovarsi a dover fare le ferie da solo: il momento abbandono dell’amico fedele per questioni misteriose. In tutto questo il terzo protagonista (L’uomo di spalle) era intento a giocherellare con le chiavi dell’auto (chiaro segno di volontà di fuga) con fare annoiato e confuso, è lui il paciere silenzioso, inutile anzichenò, ma obbligato e chiamato a testimoniare.
 
La trama si infittisce, e si fa interessante, quando Magliettabianca si ritrova a difendersi da attacchi che coinvolgono la sua ragazza attuale, Magliettanera a quanto pare non la sopporta o quantomeno le attribuisce la colpa per la mancanza di attenzione dell’amico nei suoi confronti.
 
Ed eccoci giunti alla pietra dello scandalo, la chiave di volta, l’Elena di Troia dei problemi maschili: le dolci e amare metà, che tutto distruggono anche senza saperlo e che rendono l’uomo scostante nei confronti dei loro amici fidati. Non è colpa delle donne se i loro uomini si inzerbiniscono, a volte è il potere magico femminile che smuove il mondo, perfino fra di loro gli uomini stentano a riconoscersi pensate un po’ che fine può aver fatto la battaglia dei sessi nel confronto mentale odierno.
 
Caro Magliettanera, mi improvviso esperta alla Cioè, non te la prendere, il tuo amico è vittima dell’orbita gravitazionale della signorina con cui esce, smettila di volerlo coinvolgere a tutti i costi e inizia a darti un limite di tempo per organizzare la tua vita. Cronometra la sua risposta, se non arriva in tempi decenti decidi per te stesso, mal che vada si aggregherà o richiederai la moviola in campo. Anche perché poi sarai costretto a subire risposte, come quella che ha dato fine al nostro origliare innocente: "Per una volta che mi faccio i fatti miei", quello, quello è il momento in cui ti accorgi che ormai occupi il secondo posto, cosa che credimi di solito capita a tutte le donne, il gradino più alto del podio è per gli amici storici.
 
Non ti dare la zappa sui piedi, incauto Magliettanera, il tempo dell’attenzione tornerà, nel frattempo magari trova qualcosa da fare anche tu.
 
In fede.

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