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Amianto e militari: mille morti senza colpevoli

Esposizione all'amianto, assoluzione dei vertici militari della marina italiana

di Carmina Conte e Fulvio Aurora (Medicina Democratica)

Un migliaio di malati e morti per amianto, ma per il Tribunale di Padova “non sussistono”: Medicina Democratica e AIEA si preparano al ricorso in appello contro l’inaccettabile sentenza di primo grado che ha mandato assolti i vertici della Marina Militare imputati di omicidio colposo plurimo.

«Esprimiamo forte preoccupazione e sconcerto per l’inaccettabile sentenza di primo grado del 14 gennaio scorso, emessa dal Tribunale di Padova, che ha assolto gli 8 vertici della Marina Militare, imputati per omicidio colposo plurimo per la morte e per le gravi patologie causate dall’amianto di un migliaio di lavoratori» è quanto ha dichiarato Fulvio Aurora, responsabile nazionale vertenze giudiziarie di Medicina
Democratica. «Per questo, in quanto rappresentanti di parte civile, insieme alla Associazione Italiana Esposti Amianto, AIEA, ci stiamo predisponendo per rivolgerci al procuratore

Generale del Tribunale di Padova per fare il ricorso in appello».
Ciò che sconcerta maggiormente è che questa sentenza va in direzione opposta a quelle emesse in tempi recenti dalla Corte di Cassazione per alcuni processi quali quelli che riguardano la Centrale ENEL di Chivasso e la FINCANTIERI di Venezia, Palermo e Monfalcone, dove sono state riconosciute le responsabilità dei dirigenti e responsabili aziendali.

«Questa rischia di essere l’ennesima, spaventosa “strage impunita“, provocata dal terribile veleno che è l’amianto – ha aggiunto Fulvio Aurora – che è costata la vita di troppi lavoratori, da un capo all’altro del nostro Paese, per la mancata tutela e la mancata azione di prevenzione prevista dalla normativa e dalle leggi vigenti! Come pure è impossibile comprendere per quale ragione il Pubblico Ministero ha chiesto l’assoluzione per gli imputati, una cosa inverosimile! Metteremo in atto tutto quanto è in nostro potere affinchè venga assicurata giuistizia e si passi finalmente ad attuare una vasta e non più rinviabile azione di bonifica di aree territoriale e siti industriali carichi di amianto».

Sono troppe le domande a cui la sentenza ha dato una risposta assurda e proviamo a enunciarne qualcuna, per dare il senso della portata della cosa: ci sono stati circa un migliaio di malati e di morti per malattie correlate all’amianto di personale militare della Marina? Sì, ma il fatto non sussiste! Sono morti per esposizione all’amianto? Sì, ma il fatto non sussiste! Le navi militari erano piene di amianto? Sì assolutamente, ma il fatto non sussiste! Le persone colpite da malattie dovute all’amianto, in particolare il mesotelioma pleurico, sono decedute dopo enormi sofferenze? Sì, ma il fatto non sussiste! Ma non esistevano leggi che stabilivano che la salute e la sicurezza dei lavoratori doveva essere salvaguardata ? Sì ma il fatto non sussiste! Ma non esistevano dei responsabili? NO, perchè il fatto non sussiste!
A questa e ad altre domande occorrerà dare una risposta “plausibile” e soprattutto giustificabile sul piano giuridico e penale.

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