Alluvione in Brasile in una zona densamente abitata da italiani
Un paio di settimane fa lo stato del Brasile di Rio Grande del Sur, lo stato più meridionale del Paese, è stato colpito da una grande alluvione.
Le stato che è grande quasi quanto l'Italia ha una popolazione di più di dieci milioni di abitanti. Si stima che almeno un quaranta per cento di loro è di origine italiana. Si parla di quasi duecento morti e seicentomila sfollati. Le persone per salvarsi si sono recate sui tetti delle case o si sono arrampicate sugli alberi. Lo stato si affaccia sull'Atlantico, dove ha un porto:Porto Alegre, riparato da una laguna. La sensibilità italiana ha spinto sia il consolato che molte associazioni ad aprire dei conti per le donazioni. Ma al di là di messaggi di vicinanza e di cordoglio di aiuti dall'Italia non ne sono arrivati. È vero che si tratta di un paese geograficamente lontano, ma abbiamo inviato navi ospedale in Libia ed Egitto, navi cariche di aiuti in Turchia e Siria, ci siamo dichiarati disponibili a inviarne in Marocco, e persino in Afghanistan - per parlare del 2023 - e non siamo stati in grado di inviare ai nostri connazionali, che in questo stato hanno realizzato scuole italiane, una nave o un aereo con aiuti? Sembra che sia così. Si tratta in parte di una emigrazione che risale alla fine dell'Ottocento, in gran parte veneti, persone dedite all'agricoltura alle quali il Brasile concesse la possibilità di popolare foreste che sono state trasformate in aziende agricole di cui i nostri connazionali vanno fieri.
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