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Allarme pandemia: lo Stato italiano ha creato la Ludopatia

Non è che ci volessero gli accademici per capire quello che stava accadendo. E nemmeno esperti psicanalisti. Forse, più che altro, sono stati utilizzati proprio degli esperti in materia per fare il “gioco” opposto: capire cioè come far ammalare di dipendenza da gioco d’azzardo il più alto numero di cittadini di ogni fascia di età.

Il giochetto – è proprio il caso di dirlo – ha funzionato. In un brevissimo lasso di tempo: l’Italia fino ad una manciatina di anni fa riteneva qualsiasi gioco avesse come fondamento la vincita (perdita) di denaro, un gioco d’azzardo e, di conseguenza, inserito nella lista delle attività illecite.

Vi ricordate tutti credo, i tempi in cui si vociferava di incontri clandestini in bische organizzate all’interno di appartamenti privati ove si svolgevano nottetempo, sessioni infinite di poker, rubamazzo e giocherie d’azzardo varie. Ebbene: lo Stato italiano, ha pensato bene di “rimuovere” il problema delle bische clandestine, divenenedo bisca pubblica e legale.

Tanto di capello, davvero. Con la “scusa” di fare piazza pulita di coloro che troppo spesso infrangevano la regola, lo Stato diviene biscazziere. Un po' come dire: combattiamo lo smercio di droga. Come? Vendiamola noi direttamente. Magari al supermercato.

Detto, fatto. Chi si ricorda i primi timidi ingressi dei gratta e vinci? Ce n’erano un paio di tipi diversi, tutto lì. Ci si vergognava quasi di comprare quelle schedine da cui grattar via la vernicetta argentata. Però, diavolo, qualcuno vinceva pure... E perché non tentare? 

E’ meno innocuo di una tombolata in famiglia. Si pensava allora. Gratta che ti gratta, si sa: l’umanità ci prende gusto. E sembra geneticamente corretta per acquisire immediatamente le brutte abitudini. Ed anche, le terribili dipendenze. Lo Stato lo sa. E preme sull’accelleratore. Da due gratta e vinci si è passati a 5 poi 10, poi non si sa più quanti. E da che costavano un euro, si è passati via via a cartelle da 5 e 10 euro, da bruciare nel soffio di tempo di una grattatina. Altra cartella, altro denaro bruciato via ed automaticamente inserito nel grande pallottoliere delle casse di Stato che si sa, hanno buchi da tutte le parti...

Nel tempo, lo Stato ha ammesso e generato un vero delirio sui giochi considerati ora di estremo azzardo dal momento che, vuoi per l’immediatezza – se vinci, fino ad una certa somma ottieni subito il denaro – vuoi per la grandissima diffusione delle schedine – le trovi anche al supermercato ed alla stazione di servizio – hanno fatto presa immediata sulla quasi totalità dei cittadini italiani. Anche quelli che prima non giocavano nemmeno a tombola in casa il giorno di Natale.

Gratta oggi, fai una puntata domani ed ecco che ti vedi aumentare le giornate di estrazione del lotto che da una passano a tre. Addirittura sono stati creati giochi la cui estrazione avviene ogni 5 minuti (!). Ecco che si compone il puzzle satanico dei nuovi drogati nostrani: giocatori d’azzardo che arrivano a compromettere – oltre alla salute mentale – l’economia dell’intera famiglia.

Ma suvvia, cosa vuoi che sia una grattatina che magari ti consente di cambiar vita per sempre? Intanto: se questi giochi facessero davvero diventare milionari alcuni, se ne conoscerebbe prima o poi la storia. Non fidatevi mai delle dichiarazioni di quella o quell’altra vincita colossale, né – tantomeno – delle vincite dichiarate per iscritto con tanto di cartello, che trovate all’interno delle ricevitorie: spesso sono del tutto inventate. Servono solo ad attrarre ancor più i giocatori, che si convincono che la prossima giocata può essere quella che risolve i problemi di una intera esistenza. Ma non è mai così. E le cartelle dei troppi giochi proposti da uno Stato che ormai crea vittime di ogni tipo, cadono incartocciate ed a centnaia, direttamente dentro al cestino della carta straccia.

Per chi gioca, soldi bruciati nel e per nulla. Per lo Stato, milioni e milioni di euro.

Peraltro, da notare una nota davvero sconfortante: allo Stato non basta creare nuove disdicevoli dipendenze pur di batter cassa, no: si inventa anche la motivazione “umanitaria”. Come nel caso recente, dei giochi a premio creati per la ricostruzione delle aree colpite dal sisma in Abruzzo il 6 Aprile del 2009. Leggete il DL 39/2009 creato apposta per questo scopo, all’articolo 12: per realizzare immediatamente denaro (500mln dicevano) da inviare per la ricostruzione, l’allora governo Berlusconi decise di immettere nelle ricevitorie, altre e nuove tipologie di gioco. “Peccato” poi, che i nuovi giochi e le aumentate estrazioni sono state messe in atto ma nemmeno un centesimo è ancora arrivato in Abruzzo da questa fonte economica.

Oggi, e lo ritengo davvero un insulto contro tutti gli italiani, il Ministro della Salute Balduzzi grida l’allarme rosso, decretando che così non si può andare avanti. Usa persino un termine che fa venire ancor di più i brividi: Ludopatia. Riferendosi alla dipendenza in alcuni casi gravissima che molti cittadini vivono quotidianamente nei confronti dei giochi d’azzardo di Stato.

 Vogliono davvero salvare la gente dalla dipendenza indecente verso giochi che fanno sempre e solo vincere il Banco/Stato? Lo facessero. Ritirando la maggior parte dei giochi attualmente in vendita e non cercando “misure che possano mitigare il problema”.

I fatti spesso, sono molto più semplici delle futili parole, caro Ministro. Lo Stato, ancora una volta, si è macchiato di una colpa grave: aver fatto ammalare milioni di persone sfruttando peraltro un criterio scriteriato: il senso di crisi economica. Credo che più schifoso di questo, si poteva davvero immaginare ben poco.

 
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