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Alla ricerca del "Punto G"... Ma non finisce Qui...

Uno degli aspetti più particolari della sessualità femminile è che gli organi sessuali delle donne non sono tutti uguali. Anche nell’uomo ci sono differenze morfologiche e di dimensioni, ma nelle donne sembrano esserci differenze notevoli nella capacità di provare orgasmi e nel numero e nella forma delle zone erogene.

Tra gli aspetti più interessanti da discutere c’è la presenza anatomica del Punto G in alcune donne e la rarità dell’eiaculazione femminile.

Per quanto riguarda il punto G, anche se si stima la sua presenza in circa il 40% della popolazione femminile, potrebbe essere presente in maniera poco pronunciata in moltissime donne, e anche la sua definizione anatomica potrebbe essere diversa, infatti alcune volte sembra presentarsi come un piccolo bottoncino o protuberanza, a volte come una piccola linguetta. In genere si colloca nella prima terza parte superiore della vagina. E molte donne non la conoscono ancora come fonte di piacere, ne durante la masturbazione ne durante un rapporto con un partner. Anche perché la sessualità femminile è molto varia e alcune preferiscono una stimolazione prevalentemente vaginale mentre altre apprezzano anche una stimolazione diretta alla clitoride. Alcune trovano invece spiacevole o dolorosa una stimolazione troppo diretta alla clitoride, altre invece apprezzano anche la stimolazione orale, con la lingua da parte del partner e alcune preferiscono una stimolazione manuale. Inoltre a complicare le cose, sembra esserci il fatto che il punto G si trova all’interno della vagina, ma potrebbe essere collegato con alcune terminazioni nervose alla radice interna e profonda della clitoride. Comunque la stimolazione più adatta al punto G è quella manuale perché più diretta, infatti con i polpastrelli si può trovare ed localizzare più facilmente “l’escrescenza”, che quando è presente si trova nella prima terza parte superiore della vagina (dai 4 a 6 cm dall’apertura, in direzione della radice della clitoride). Ma molte donne continuano a preferire una sua stimolazione più indiretta e “naturale” da parte del pene, magari prese da dietro. Oppure si può utilizzare un vibratore.

Non dimentichiamo poi che molte donne non riescono a raggiungere l’orgasmo con un partner, ma riescono invece a procurarselo con la masturbazione. A volte basterebbero dei semplici accorgimenti per ovviare questo problema: ad esempio la donna può masturbarsi o farsi masturbare (o leccare) fino quasi all’orgasmo e poi farsi penetrare dal partner. A volte è proprio una “problematica” specifica della donna e a volte è una questione di affinità anatomiche (e di rispettive angolazioni) col partner: con certi uomini e con un certo tipo di penetrazione una donna riesce ad avere degli orgasmi (conviene quindi variare le posizioni per trovare la posizione più utile ad ogni donna).

Quindi non si può generalizzare su cosa piace di più ad una donna e a volte basterebbe chiedere per semplificare le cose, anche perché ci sono altri punti del corpo che si possono stimolare e altri che è meglio evitare, perché non a tutte le donne piacciono le stesse cose (farsi leccare collo, orecchie, ecc). Insomma, avere dei buoni rapporti sessuali non è facile, la cosa è molto più complicata di quello che può sembrare e a volte nascono dei veri e propri problemi che si trascinano per anni anche se semplici da risolvere, solo perché non si trova il coraggio per parlarne con un professionista o con una persona esperta di fiducia.

Ma veniamo ad un altro aspetto molto “misterioso” della sessualità delle donne: l’eiaculazione femminile. Infatti molte le donne variano nell’emissioni di liquidi durante la fase di eccitazione, ma alcune possono produrre delle leggere fuoriuscite di liquido fisiologico o dei veri e propri schizzi durante l’orgasmo. Tra l’altro questo aspetto non è provato dalla sessuologia ufficiale o accademica, perché essendo un fenomeno abbastanza raro è difficilmente registrabile su soggetti normali in laboratorio (forse coinvolge meno del 5% della popolazione femminile). Ma ricercando la parola Squirting sul web, si possono vedere tutto una serie di filmati (avviso che molti sono di tipo pornografico), dove alcune fortunate donne (in genere pornostar che sfruttano economicamente questa loro capacità) riescono a provare questo tipo di orgasmo che è molto intenso e potente. E quindi in loro c’è un’ulteriore differenziazione anatomica con una ghiandola specifica che produce molti liquidi e li fa fuoriuscire attraverso l’uretra, un po’ come succede con la prostata maschile. E probabilmente questa ghiandola è collegata al punto G.

Da un certo punto di vista l’uomo è stato favorito dall’evoluzione, perché tutti gli uomini per avere dei discendenti devono raggiungere l’orgasmo e l’eiaculazione, mentre alle donne l’orgasmo non è indispensabile per farsi fecondare e quindi per procreare (anche se le contrazioni orgasmiche sembrano aiutare l’assorbimento dello sperma e il suo ingresso nell’utero).

L’orgasmo è invece utile alla donna per trovare un partner piacevole e abbastanza intelligente. Infatti se un uomo riesce a farla godere, probabilmente è una persona attenta e generosa , e forse è pure capace di fare molte altre cose utili.

Bisogna poi considerare che in quasi tutte le società dei tempi passati le donne venivano usate come merce di scambio nei rapporti sociali ed in quelli internazionali e anche oggi non in tutte le società le donne possono decidere con quale uomo sposarsi. Quindi si sono selezionate nel tempo donne in grado di fare tanti figli, ma a volte incapaci di raggiungere il massimo piacere e a volte capaci di avere uno o più orgasmi.

Ma dopo tanta seriosità, voglio terminare con un pezzo di satira dell’antica Roma: "le donne, aristocratiche o popolane, di fronte all’uccello sono tutte uguali"(Giovenale).

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