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Algeria e Tunisia in fiamme

Dopo la Tunisia, anche in Algeria esplodono rivolte scatenate dalla situazione economica e dall'indifferenza dei governi. Il governo algerino, come quello tunisino, reagisce solo mandando polizia e gendarmeria a fronteggiare i dimostanti, che in diverse parti del paese hanno assalito le banche, costruito barricate e appiccato incendi.

Nell'indifferenza dell'Europa è cominciato un dramma sulla sponda meridionale del Mediterraneo, l'incapacità dei governi di fornire risposte diverse dalla repressione ha infiammato ancora di più gli animi, il carovita e la disoccupazione che hanno raggiunto livelli insopportabili hanno fornito motivo per scendere in piazza anche ai cittadini più tranquilli e lontani da idee di ribellione.

In Tunisia la dittatura si è distinta per la risposta aggressiva. Il governo di Ben Alì, asceso al potere con un golpe sostenuto e organizzato dall'Italia di Craxi e Andreotti, ha silurato due ministri, ma allo stesso tempo ha risposto negando l'esistenza di qualsiasi problema e blindando Internet, che in mancanza di media indipendenti (sono tutti sotto ferreo controllo governativo) è l'unico mezzo a disposizione della popolazione, insieme agli SMS, per comunicare e scambiarsi informazioni sulla situazione nel paese.


Il grafico qui sotto illustra la conseguente impennata in Tunisia nell'uso di TOR, il popolare sistema che occulta l'identità durante la navigazione in rete rendendo impossibile risalire agli autori di messaggi e ai frequentatori dei siti ritenuto pericolosi dal governo.

L'impressione è che le rivolte siano estese e difficilmente contenibili dai due governi, il timore maggiore è che i due esecutivi alzino il livello dello scontro andando in direzione di un bagno di sangue. In Italia se ne discuterà probabilmente solo se e quando migliaia di algerini e tunisini cercheranno scampo dalla situazione in direzione dell'Europa. La maggior parte dei media non è nemmeno in grado di usare il termine dittatura per definire il governo di Ben Alì e non sembra per nulla intenzionata a sostenere i rivoltosi come invece accadde, ad esempio, per la rivolta iraniana.

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