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 Home page > Tribuna Libera > Alcuni "perché" da Genova a Brindisi, passando per Reggio Calabria

Alcuni "perché" da Genova a Brindisi, passando per Reggio Calabria

Porsi dei perché può essere utile a comprendere il perché.

Roger Trinquier scriveva: «Il terrorismo è perciò un'arma di guerra e non è più possibile ignorarlo o minimizzarlo. Dobbiamo quindi studiarlo proprio come mezzo bellico. Dato che lo scopo cui tende la guerra moderna è la conquista della popolazione, il terrorismo è l'arma particolarmente adatta perché mira direttamente all'abitante».
 
Alcuni perché in questo caldo maggio 2012:
- Perché l'attentato di Roberto Adinolfi è avvenuto nel giorno delle elezioni amministrative?
- Perché Provenzano nella notte del 9 maggio simula un suicidio?
- Perché a Reggio Calabria viene incendiato il principale centro sociale della Calabria?
- Perché a Castel Volturno viene fatta ritrovare una bombola di gas con innesco, entrambi di fattura rudimentale e viene posta nei pressi del cimitero della città costiera e nelle immediate vicinanze dell'Istituto Alberghiero?
- Perché a Brindisi si usano le bombole di gas, come accaduto al Tribunale di Reggio Calabria, o come accaduto a Palermo dove a gennaio due bombe artigianali, composte da candelotti e bombole del gas da campeggio, sono esplose in via Domenico Scinà, a pochi passi dal porto?

- Perché in Ucraina ad aprile 2012 si verifica una situazione simile? Bombe che esplodono in contenitori di rifiuti?
- Perché chi commette materialmente l'attentanto di Brindisi, si farebbe riprendere da una telecamera collocandosi sotto la stessa, visto e rilevato che la zona sarà certamente stata integralmente monitorata, studiata prima di commettere tale atto ignobile?
- Perché la strage è avvenuta nella scuola frequentata da donne ed intitolata alla moglie del Giudice Falcone, oltre che al Giudice Falcone?
- Perché a Rapallo nel genovese, nel giorno del turno di ballottaggio, vengono incendiate auto della polizia municipale ed esplode una bomba carta?
- Qual è l'organizzazione criminale o le organizzazioni criminali alleate, o le costole di queste organizzazioni criminali, che teme o temono la rivolta delle donne, la testimonianza delle donne che socialmente possono essere devastanti per l'essenza stessa delle mafie?
- Perché usare la sigla FAI, che è stata disconosciuta, con tanto di comunicato, dall'anarchia italiana riconducendo la sigla FAI (Federazione Anarchica Informale) a servizi segreti, mafia e società segrete?
- A chi giova creare confusione tra la FAI (federazione anarchica italiana) e la FAI (federazione anarchica informale)?
- Perché alcune analogie contestuali storiche con il caso Cirillo?
- Perché si cerca in tutti i modi di non far ricondurre quanto accade in una nuova globale strategia della tensione? Anche inventando opzioni dalle peggiori regie razionali?
 
Penso che siamo destinati ad assistere inermi ad altri eventi che possono essere contrastati solo se si individua pubblicamente e senza deviazioni alcune il vero nemico da combattere, solo se emerge questa volontà. Esiste questa volontà? Esiste la volontà di contrastare quel nemico che ha un nome e cognome ben noto alla società, appunto società, italiana?

Commenti all'articolo

  • Di Geri Steve (---.---.---.66) 25 maggio 2012 01:28

    Condivido e appoggio caldamente tutti i "perchè?"

    detto questo, mi permetto una critica: il loro accostamento suggerisce una risposta unica, il che non è affato da escludere, anzi è da indagare a fondo.

    Serietà ed onestà impongono però una considerazione: tanto più alto è il numero dei "perchè?", tanto più suggestiva diventa la "risposta unica", ma tanto più bassa è la probabilità che sia davvero "unica".

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