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 Home page > Attualità > Cronaca > Al Meyer i bambini di Gaza

Al Meyer i bambini di Gaza

Il più piccolo ha tre mesi, il più grande dieci anni, e sono dieci, tutti sofferenti di malformazioni congenite alla nascita. Si sono ritrovati sfollati, cacciati dagli ospedali, senza un letto, e questo, per fare posto ai feriti di guerra.

Le madri hanno abbandonato la striscia di Gaza, bombardata pesantemente, assedio che ha aggiunto ferite e dolore, al dolore, e si sono recate a Gerusalemme, in territorio israeliano. Da Tel Aviv un volo le ha portate con i figli a Pisa, e da lì sono stati accompagnati a Firenze, all’ospedale pediatrico Meyer. Le madri sono scosse, terrorizzate, e le comunicazioni sono ovviamente difficili per i problemi linguistici (parlano esclusivamente arabo), e l’equipe sta cercando di aiutarle a non sentirsi troppo sperdute.

All’arrivo dei bambini quasi tutto il personale ospedaliero si è occupato per qualche ora dei nuovi arrivati, visibilmente scossi e paralizzati dalla non comprensibilità della situazione nuova.

La Toscana è impegnata dal 2002 per aiutare i piccoli bambini palestinesi. Il progetto, che ha iniziato a coinvolgere anche altre regioni come l’Emilia Romagna, prevede equipe di medici miste, con medici arabi ed ebrei, idea nata da quando ci si è resi conto che le strutture nella loro terra non erano adeguate.

L’impegno della Toscana, la sensibilità che talvolta, da impulsi regionali, dimostra l’Italia, ci fa onore. A volte è davvero il caso di dirlo.

E’ un gesto per addossarsi un minimo di responsabilità, offrire una mano, un aiuto, anche solo per dieci bambini, dieci su tutti quelli che sono stati trucidati dalle bombe, dieci su tutti quelli che nascono con il fucile sul comodino, ma sono già tanto, già qualcosa.

Il motivo per cui riporto un pezzo rielaborato dell’articolo del Corriere della Sera di stamani, è che abbiamo bisogno proprio di questo, di credere l’uno nell’altro, l’uomo nell’uomo, di riconoscerci. La violenza, la guerra, l’odio, portano solo ad acuire i sentimenti negativi, raramente riescono ad invocare la comprensione.
Da oggi ospitiamo un piccolo tesoro di fratellanza, teniamone di conto.



Vi lascio con un link, al sito dell’Ospedale pediatrico Meyer, alla sua pagina in cui si può collaborare, donando il sangue o esprimendo il sostegno comprando delle semplici bomboniere o altri oggetti.
Restiamo umani.

facebookSettimana della donazione online



Non so se possa valere ancora, ma ad ogni modo, se vorrete, troverete anche altro, come le bomboniere...



Gadget vari

Un piccolo gesto per aiutare i bambini dell’Ospedale Meyer...
Scegli un nostro gadget tra le tazze, cappellini, felpe, matite colorate, righelli per la scuola e tanto altro ancora...
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