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Ai politici improvvisati e alle loro esternazioni

Italia, bel Paese ricco di storia, usanze e panorami, degradato dalla stupidità parlamentare.

Lo sappiamo tutti e bene: di strupidità se ne abbonda in tutti gli angoli della penisola. Colpa dei tempi che cambiano. La società è in crisi. Anche la politica fa acqua da tutte le parti. Tant’è che il parlamento ha in seno politici improvvisati cui si classificano finanche spregevoli. L’esempio arriva da un leghista il cui nome non ne vale neppure la pena menzionarlo. Questo signore si è fatto riprendere in un video, cantando, con il boccale di birra fra le mani, una filastrocca a tono razzista che recita: “Senti che puzza, scappano anche i cani. Sono arrivati i napoletani. Sono colerosi e terremotati. Con il sapone non si sono mai lavati”. Le immagini probabilmente riprese durante la festa di Pondita 2009 stanno facendo il giro su YouTube, nessuno alza un dito per censurare il filmato. Chissà che cosa si domanda il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano che di napoletano, oltre ad avere il cognome ha anche la cittadinanza. Non si è sentita ancora la voce di Silvio Berlusconi, che sta facendo salti mortali per integrarsi nella collettività napoletana, addirittura è stato insignito del “Premio napoletani eccellenti nel mondo”.



Lui, il cavaliere di Arcore, si è distinto per essere il paroliere di canzoni napoletane scritte al suo pupillo, il cantante napoletano Mariano Apicella. Chi siede in parlamento non può permettersi di pronunciare certe parole. Ma lo fa, e se lo fa, senza che nessuno lo espelli dal partito vuol dire che siamo ormai arrivati alla miseria umana. Quindi abbiamo a che fare con incolti che possono nuocere l’immagine delle bel Paese ricco di storia, usanze e panorami. Ne dà atto, in un certo qual modo Dario Fo, attore e premio Nobel, che, riferendosi anche ai funerali di Viareggio, in una lezione-spettacolo tenuta a Firenze, ha detto: “i nostri politici hanno anche le lacrime grottesche e non mi riferisco al presidente della Repubblica, certi politici quando corrono ansimanti ai funerali, singhiozzano e portano le mani agli occhi per fermare le lacrime. Io non ci credo, sono attore. Conosco la differenza che esiste tra commozione reale e quella finta”. 

 

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