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Agroalimentare: vendita diretta in Toscana. Niente da fare al Sud

Filiera corta e vendita diretta degli agricoltori: così la Regione Toscana ha sventato "l’ennesimo complotto internazionale delle scie chimiche", per avvelenare l’atmosfera del pianeta. Il Bando Regionale è sul B.U.R.T n. 1 del 4/1/2012. Provare per credere.

Già con i precedenti 3 bandi la Regione aveva finanziato 3.000 aziende agricole e 1.500 aziende commerciali. “Sono per noi scelte strategiche” (Gianni Salvadori, Assessore all' Agricoltura): l’integrazione tra agricoltura e ambiente, lo sviluppo sostenibile del sistema rurale, la qualità dei prodotti, la salvaguardia delle biodiversità, la garanzia della salubrità delle produzioni, ecc.

Ora, e malgrado la crisi, ha stanziato altri fondi per:
 
● mercati all'aperto (almeno una volta al mese) per ciascuna zona agricola
 
● punti vendita fissi (gestiti da contadini associati, tipo Farmer's market americano)
 
● sperimentazioni di vendite alternativa, promozioni e comunicazioni
 
Un altro piccolo, timido passo verso la “possibile fine di quell’immondo scempio ambientale, per cui milioni di tonnellate di agroalimentare scorrazzano inutilmente ogni giorno per tutto il pianeta, pompando allegramente Co2 nell’atmosfera.
 
Micidiali e, purtroppo, reali scie chimiche. Un ennesimo “complotto internazionale”?
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