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Acqua Bene Comune: il report dal Forum di Marsiglia contro le multinazionali dell’oro blu

Ufficialmente il World Water Forum è iniziato il 12 marzo e si è concluso il 17. Questo forum, il sesto, è stato convocato dalle multinazioanli dell'acqua che hanno tentato, ancora una volta, di indirizzare e piegare ai propri interessi le scelte dei singoli governi.

Questa operazione continua ad essere illegittima non solo perché è espressione dei voraci appetiti di chi specula sull'acqua ignorando la sovranità popolare che si oppone a questo sfruttamento in tutto il globo, ma anche perchè si tenta di aggirare quegli organi internazionali, già molto deboli, come le nazioni unite.

In questo contesto va inserita la convocazione del FAME, ovvero il forum alternativo convocato dai movimenti che si battono contro la privatizzazione dell'acqua e per un altro modello sociale, dal 14 al 17 marzo 2012.

Non a caso si è reso esplicita la definizione dell'acqua come bene comune che ha al suo interno l'affermazione non solo di tutela ambientale ma anche di paradigma per una nuova forma di gestione, di partecipazione e democrazia diretta, sia sociale che economica.

Questo che segue è il tentativo di un report condiviso tra chi ha partecipato alla delegazione italiana a questo importante appuntamento. Infatti il movimento italiano aveva il numero più alto di partecipanti provenienti da fuori la Francia; una delegazione che è riuscita a vivere quelle giornate in modo appassionato e coordinato, provando ad essere portatore di quell'esperienza formidabile che il movimento dell'acqua ha saputo costruire negli ultimi anni.

Troverete i link ai report dei singoli workshop realizzati dai singoli che li hanno seguiti.

Ma molto è stato fatto anche da quella cooperazione diffusa che in quei giorni ha permesso di facilitare gli incontri internazionali, mobilitare tanti di noi sulla coopertura video delle differenti iniziative ed essere una delle parti più attive della settimana francese.

 Molte immagini e video li avrete visti in diretta sui siti che abbiamo aggiornato costantemente ma che anche nei giorni successivi sono stati aggiornati con contributi e video interviste.

I siti di riferimento sono stati:

http://www.fame2012.org/it/
http://www.famedacqua.it/

Inoltre ci sembra utile riportare uno stralcio di un primo bilancio di una delle attiviste presenti:

“[...] Ad Istanbul stavamo tutti all'interno di una saletta, i numeri e gli spazi a Marsiglia sono decuplicati! Ho visto persone provenienti da ogni angolo del pianeta, ho potuto scegliere tra numerosissime conferenze e dibattiti, perfettamente tradotti e quindi fruibili, sempre con attenzione a lasciare un consistente spazio alle domande e agli interventi del pubblico.

 Per quanto riguarda i contenuti, pur nella ricchezza degli argomenti affrontati, mi pare che le problematiche che affliggono tutti i paesi del mondo siano principalmente quelle legate alla privatizzazione del servizio idrico e quelle legate alla presenza di grandi imprese o multinazionali che si impossessano delle risorse idriche e naturali senza rispetto dell'ambiente e delle popolazioni.

Ho ritrovato, a livello mondiale, le stesse problematiche che affrontiamo in Italia, lo stesso linguaggio, le stesse lotte, le stesse preoccupazioni.

Mi ha colpito invece la grande presenza di rappresentanti dei lavoratori dei servizi idrici da tutti gli altri paesi, mentre dall'italia praticamente non ve ne erano. Un'altra preoccupante conseguenza della privatizzazione delle aziende: la scomparsa dei lavoratori come soggetti della discussione sui servizi idrici. [...]”

Ma provare a raccontare tutto quello che è accaduto in una settimana è praticamente impossibile, quindi scelgiamo di raccontare quello a cui abbiamo partecipato noi:

Lunedì 12 marzo – apertura lavori WWF. Diversi attivisti vengono bloccati da un imponente cordone di polizia per evitare ogni contestazione. Ovviamente l'effetto è opposto dando visibilità al controforum. Inoltre 5 attivisti vengono fermati all'interno dell'Forum ufficilae senza aver fatto nulla e vengono trasferiti al commissariato centrale. Anche questo solleva un acceso dibattito nei media e giuristi francesi.

Martedì 13 marzo – una giornata di organizzazione logistica: inizia ad arrivare la delegazione italiana e i vari ospiti internazionali: una giornata decisamente frenetica.

Mercoledì 14 – parte il Fame.

Un flashmob mattutino contro le grandi dighe invade la stazione centrale di Marsiglia per tutta la mattinata. Un'azione colorata, divertente e comunicativa riesce a lanciare per le strade l'apertura dei lavori.

Il pomeriggio inaugurazione al Dock du Suds, location del controforum.

In una cornice suggestiva arrivano centinaia di persone per l'apertura; la sala centrale è piena per gli 8 interventi di apertura. Tra questi quello italiano letto da tre attiviste del movimento.

Riportiamo solo uno stralcio:

“[...] Nel nostro Paese la lotta per il diritto all’acqua è stata un’esperienza che ha aggregato culture e storie politiche differenti, costruendo una forte coscienza sociale ed una capillare attivazione territoriale. Decine di comitati locali formati da cittadini di tutte le età si sono messi in rete con le associazioni ed i coordinamenti nazionali, con i sindacati dando vita al Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua.

Nel 2010, di fronte a una legge del governo italiano che obbligava i Municipi a privatizzare il servizio idrico, abbiamo reagito in manera coesa e organizzata, superando le nostre differenze… e abbiamo vinto.

[…] E’ stata una sfida ambiziosa maturata dalla consapevolezza che i referendum si sarebbero vinti sui territori, percorrendo palmo a palmo la penisola italiana nonostante la disinformazione dei principali media nazionali. […] La battaglia per l’acqua è diventata la battaglia di tutti. […]

Siamo consapevoli che il percorso per una società basata su una gestione partecipata dei beni comuni è appena iniziato ma abbiamo già ottenuto successi importanti che ci caricano di importanti responsabilità e dimostrano che la strada intrapresa è quella giusta!

L’acqua e i beni comuni devono restare fuori dal mercato fuori dai profitti in tutto il mondo perchè si scrive acqua ma si legge democrazia.”

 Da giovedì 15 a Sabato 17 sono partite le discussioni di cui, di seguito, trovate tutto l'elenco; in questi incontri abbiamo partecipato come coordinatori, relatori o partecipanti:

 

Giovedì 15 Marzo

Ore 10.00 – 12.30 Le lotte locali contro lo sfruttamento della risorsa idrica 

Ore 13.00 – 15.30 Il ciclo dell’acqua. Acqua come patrimonio (Cabaret Rouge)

Ore 13.00 – 15.30 Acqua e salute

Ore 15.30 – 18.00 Inquinamento acquifero (Cabaret Rouge)

Ore 15.30 – 18.00 ICE: iniziativa dei cittadini europei (Cabaret Rouge)

Ore 15.30 – 18.00 Le Politiche Neoliberali delle Istituzioni Finanziarie Internazionali

Ore 15.30 – 18.00 Public-Public Partnerships

 

 Venerdì 16 Marzo

Ore 10.00 – 12.00 L’accaparramento dell’acqua (in bottiglia) 

Ore 10.30 – 12.30 Si scrive acqua si legge democrazia

Ore 13.00 – 15.30 Il diritto umano all’acqua (Cabaret Rouge)

Ore 13.00 – 15.30 Acqua e dighe (Cabaret Rouge)

Ore 15.30 – 18.00 Carovana dell’acqua in Palestina

Ore 18.30 Seminario trasversale su donne e acqua (Dock des Suds – Sala conferenze)

Ore 18.30 Seminario trasversale su RIO + 20 (Dock des Suds – Sala conferenze)

 

Sabato 17 Marzo

Ore 09.00 Assemblea conclusiva - Il futuro del movimento (Dock des Suds – Sala conferenze)

Ore 16.30 Manifestazione conclusiva (Dock des Suds – Sala conferenze)

 (Ogni giorno alle ore 17.30 la delegazione del Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua si è riunita presso la sala mensa).

 In conclusione questi sono stati i giorni di Marsiglia. In questo 'tempo sbandato', quattro giorni per vedere, toccare, sentire che un altro mondo è possibile. E' stata condivisione di saperi, esperienze, proposte e progetti di differenti geografie. Parole semplici dai sud del mondo, ad insegnare, attraverso la ricerca dell’armonia ed il rispetto della vita, la bellezza antica di sentirsi parte della terra, anziché il vano desiderio di dominarla. Racconti di genti assediate, che resistono a poteri arroganti e danno la vita in cambio di giustizia.

 Un luogo colorato e vociante, in cui convivono, partecipati momenti di confronto ed impegno per approfondire temi comuni e dove nascono spazi rallegrati da canti partenopei e balli liberatori, dove si saldano conoscenze ed abbracci e sorrisi sostituiscono parole mancanti e sconosciute.L’entusiasmo, spento alla triste notizia dell’omicidio di un giovane messicano, fratello sconosciuto eppure vicino da sempre, riacceso dalla voce delle donne che riaffermano forte che il quando è ora.nella grande sala dei bottoni si diffondeva già il sapore amaro del fallimento, un grande fiume d’acqua scorreva per le strade di Marsiglia, invadendo col suo lento divenire in direzione ostinata e contraria, i cuori e le idee.

Questo articolo è stato pubblicato qui

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