• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Mondo > A luglio i talebani hanno compiuto un massacro nella provincia di (...)

A luglio i talebani hanno compiuto un massacro nella provincia di Ghazni

Secondo quanto ricostruito dai ricercatori sul campo di Amnesty International, che hanno parlato con testimoni oculari, tra il 4 e il 6 luglio i talebani hanno massacrato nove uomini di etnia hazara dopo aver preso il controllo della provincia afgana di Ghazni.

Queste brutali uccisioni rappresentano solo una piccola parte del bagno di sangue compiuto fino a oggi dai talebani, poiché questi hanno interrotto i servizi di telefonia mobile in molte delle aree conquistate e controllano quali fotografie e quali video vengono condivisi.

Il 3 luglio, a seguito dell’intensificarsi degli scontri tra i talebani e le forze governative, 30 famiglie del villaggio di Mundarakht hanno lasciato le loro abitazioni e hanno raggiunto i loro pascoli estivi in montagna.

La mattina dopo, poiché le scorte alimentari non erano sufficienti, quattro uomini e quattro donne sono tornati nel villaggio, dove hanno trovato le loro case saccheggiate e i talebani in attesa del loro arrivo.

Wahed Qaraman, 45 anni, è stato tirato fuori dalla sua abitazione. I talebani gli hanno spezzato braccia e gambe, gli hanno sparato alla gamba destra, gli hanno strappato i capelli e lo hanno colpito al volto con un oggetto appuntito.

Jaffar Rahimi, 63 anni, è stato accusato di lavorare per il governo afgano solo perché gli hanno trovato delle banconote in tasca. Lo hanno strangolato con la sua sciarpa. Le persone presenti al funerale hanno dichiarato che il suo corpo era pieno di ferite e i muscoli erano usciti da entrambe le braccia.

Sayed Abdul Hakim, 40 anni, è stato prelevato dalla sua abitazione. I talebani lo picchiato coi bastoni e coi calci dei fucili, gli hanno sparato due volte a una gamba e due volte al petto, poi si sono disfatti del corpo in un vicino torrente.

Altri tre uomini – Ali Jan Tata di 65 anni, Zia Faqeer Shah di 23 anni e Ghulam Rasool Reza di 53 anni – sono stati uccisi ai posti di blocco dei talebani nei due giorni successivi mentre, dopo essere scesi dalla montagna, stavano attraversando il villaggio di Mundarakht per raggiungere quello di Wuli.

Ad Ali Jan Tata hanno sparato al petto, a Ghulam Rasool Reza al collo. Il petto di Zia Faqeer Shah era così dilaniato di colpi che non è stato possibile ricomporre il corpo per il funerale.

Le ultime tre vittime sono Sayyed Ahmad, 75 anni, che aveva dichiarato a tutti che i talebani non gli avrebbero fatto nulla perché era anziano, ucciso con due proiettili al petto e uno su un fianco mentre andava a nutrire il suo bestiame; Zia Marefat, 28 anni, sofferente di depressione, ucciso con un colpo alla tempia; e Karim Bakhsh Karimi, 45 anni, un uomo con disturbi mentali rimasto nel villaggio e ucciso con un colpo alla nuca.

Questo articolo è stato pubblicato qui

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox


Pubblicità




Pubblicità



Palmares

Pubblicità