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A colazione da Tiffany: in foresta

La deforestazione non è di moda. E’ la scoperta della Fashion week di New York, alla notizie che molte marchi di rango imballano i propri capi griffati in buste di carta non proprio pulite. Infatti sono fabbricate con fibre provenienti dallo sbancamento delle foreste pluviali dell’indonesia, un paradiso verde che ancora offre l’ultimo riparo alla tigre di Sumatra e a uno dei più vicini parenti del genere umano: l’orango.

Queste foreste vengono abbattute per produrre carta a basso prezzo. In questo modo non solo vengono distrutti preziosi habitat, ma vengono rilasciate in atmosfera migliaia di tonnellate di carbonio. Le foreste palustri infatti, crescono su uno spesso strato di torba, accumulata in 20 mila anni, che contiene fino a 300 tonnellate di carbonio per ettaro. Quando vengono abbattute e drenate per farne piantagioni, e la torba si asciuga e inizia a decomporsi, e il carbonio torna in atmosfera. 

Oltre un centinaio di griffe in tutto il mondo, usano buste di carta prodotte dalla PAK 2000, una consociata del gruppo cartario indonesiano Asia Pulp & Paper (APP), già noto per la violenza con cui si impossessa delle foreste, scacciandone le comunità indigene.

Insomma, la moda e l’estetica si sposano con il deserto della deforestazione? Sembrerebbe proprio di no: la notizia ha fatto scalpore, e molti corrono ai ripari. Tiffany & Co. è stato il primo marchio ad agire, sostituendo le proprie buste azzurre: via la carta indonesiana, e al suo posto buste certificate Forest Stewardship Council. 


 
Il Rainforest Action Network ha presentato oggi al GreenShows EcoFashion un primo successo. "Dalle buste alle gemme, cerchiamo di muoverci più dolcemente sulla Terra, in modo che i nostri clienti siano rassicurati: condividiamo il loro desiderio di proteggere il mondo che i nostri figli erediteranno" ha commentato Michael J. Kowalski, presidente e direttore di Tiffany & Co. 

Numerose associazioni ambientaliste si sono unite per proteggere le foreste di Sumatra: dallo statunitense Rainforest Action Network, all’indonesiana Whali, dall’italiana Terra! alla tedesca Robin Wood. Tutte chiedono di non usare prodotti fabbricati devastando il paradiso pluviale. Insomma, la moda primavera - estate 2010 sarà all’ombra delle foreste.

Fonte: Salva le Foreste

Commenti all'articolo

  • Di Renzo Riva (---.---.---.77) 1 ottobre 2009 09:44

    http://www.ilpiave.it/modules.php?name=Downloads&d_op=viewdownload&cid=2&min=10&orderby=dateD&show=10

    Questo scrivevo nel mese di Agosto 2007 a pagina nove
     
     

    - IL CORSIVO -
    LA POLITICA
    ENERGETICA DEI
    VERDI AFFAMERÀ
    IL MONDO
     

    IL PIAVE

     
    Mensile
     
    Settembre 2007
     
    Pagina 9
     
    La produzione di bio-carburanti (bio-diesel e bio-etanolo) richiede l’utilizzo di semi oleagino­si (soia, mais, colza ecc). E notizia di questi giorni che i prezzi delle granaglie dei semi oleaginosi sono quasi raddoppiati nelle contratta­zioni di borsa del mercato agricolo di Chicago. Immediatamente in Italia sono stati aumentati i prezzi al consumo dei derivati, pane e pasta, prima ancora dell’aumento dei prezzi delle relative farine. In Messico è scoppiata quasi una rivolta popolare per l’aumento ver­tiginoso del prezzo delle "tortil-las", il tipico pane a base di mais localmente consumato. Queste sono le avvisaglie di quello che accadrà fra poco a livello planeta­rio. Per l’inverno si prevedono aumenti dei prezzi, generalizzati per il latte e suoi derivati, ancorché per le carni in conseguenza all’au­mento degli insilati, mangimi ecc. entro la forbice dal 10% al 20%. La richiesta delle granaglie per la pro­duzione dei bio-carburanti ha determinato uno squilibrio nel mer­cato delle contrattazioni; la conse­guente loro penuria ha prodotto l’impennata dei prezzi, per la legge della domanda e dell’offerta. Possiamo ben dire ed affermare che la protervia dell’ideologismo ecologico dei Verdi affamerà l’inte­ra umanità e segnatamente i già diseredati del nostro pianeta. Come potranno la FAO e l’ONU fare fronte alla fame nel mondo? Tutte le previsioni e gli interventi da loro effettuati non hanno realizzato nemmeno il 20% dei programmi e degli impegni assunti in passato.

     

    Renzo Riva - Referente perl’Alt(r)o Friùli - Socialisti 2005


    Mandi,
    Renzo Riva
    Via Avilla, 12
    33030 Buja - UD

    [email protected]
    349.3464656

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