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A Ventimiglia-Sanremo la Chiesa si è pronunciata: Sì all’acqua pubblica

L’Azione Cattolica Diocesana promuoverà alcuni incontri nelle maggiori parrocchie dell’estremo Ponente ligure per spingere i credenti a recarsi alle urne

“L’acqua non è solo un bene pubblico. È innanzitutto un dono di Dio. San Francesco, il Patrono d’Italia, sarebbe terrorizzato dall’idea di vedere 'nostra sora acqua' privatizzata. L’Italia, se il referendum relativo fallisse diventerebbe come quei villaggi dell’Africa più arretrata dove è il capo- tribù a possedere le chiavi dell’unica pompa d’acqua disponibile”: con queste ferme parole, di ritorno da Roma dove ha assistito alla beatificazione di Papa Giovanni Paolo II, il Vescovo della Diocesi di Ventimiglia-Sanremo Mons. Alberto Maria Careggio si è chiaramente espresso a favore del SI al Referendum del prossimo 12 e 13 giugno con il quale i suoi promotori si prefiggono lo scopo di abrogare la legge che ha spalancato le porte degli acquedotti pubblici italiani alla conquista da parte di società private di natura commerciale.

Ha destato interesse in tutta la Liguria, ed anche nel resto d’Italia, la pubblica presa di posizione dell’Episcopo della Diocesi dell’estremo Ponente ligure ma il fatto che la Chiesa prima o poi si sarebbe pronunciata onde consentire a tutti di godere di uno degli elementi essenziali della Vita era nell’aria da tempo. Ovviamente quello sull'acqua pubblica è l'unico Referendum per il quale la Chiesa Diocesana ha espresso la propria indicazione di voto. Su nucleare ed, a maggior ragione, sul legittimo impedimento laicamente è tutto demandato alla libertà di coscienza dell'elettore. Non è compito, infatti, della Chiesa intervenire pesantemente nell'agone politico, e parteggiare o meno per l'una o l'altra maggioranza di governo, quanto piuttosto difendere ad ogni costo la vita e gli strumenti primari che servono ad essa. L'acqua è, per l'appunto, uno di questi.

Sarà l'Azione Cattolica della più occidentale delle Diocesi che compongono la Regione ecclesiastica ligure a concretizzare, poi, le indicazioni espresse da Mons. Careggio: si terranno vari incontri pubblici, almeno uno per Vicariato si pensa, in cui si illustreranno ai convenuti i motivi per i quali è stato chiesto il Referendum abrogativo della Legge che, l'anno scorso, ha previsto la sostanziale privatizzazione, in Italia, della maggior parte degli Acquedotti pubblici. Il più importante di questi, come ha sottolineato Giulio Mascarello presidente dell'Azione Cattolica diocesana, sarà senz'altro quello che, nella Città dei Fiori, si terrà presso il teatro della Concattedrale di San Siro.

Per la Chiesa di Ventimiglia-Sanremo, ma un po' per tutti i promotori del Referendum, è un'opera molto importante sensibilizzare le coscienze su un tema fondamentale come quello della proprietà dell'acqua: si ritiene infatti che la maggioranza degli italiani nulla sappia sui quesiti referendari fatta forse eccezione per quello sul nucleare a causa della recente, ed immane, tragedia tellurica del Giappone, che ha messo in ginocchio la centrale atomica di Fukushima causando la fuoriuscita di pericolosissimo materiale radioattivo. Molti elettori, poi, neppure sanno che i Referendum si terranno il dodici e tredici Giugno prossimi e, quindi, occorre sensibilizzarli affinché vadano ai seggi ad esprimere il proprio voto. Per essere valido, infatti, questo genere di consultazione necessita del voto da parte di almeno il 50% più uno degli aventi diritto. Grande soddisfazione per il pronunciamento del Vescovo di Ventimiglia- Sanremo è stata espressa non solo dal Comitato promotore dei Referendum ma pure dai partiti, quasi tutti d'opposizione, che li hanno sostenuti tra cui, in prima fila, l'Italia dei Valori. Sicuramente la Diocesi ligure ha dato indicazione di voto per uno solo dei tre Referendum ma osservano argutamente in casa dell'Italia dei Valori e del Partito Democratico: “noi confidiamo che, grazie all'effetto traino, anche su nucleare e, soprattutto, legittimo impedimento si possa superare il quorum sì da costringere alla sconfitta il centro- destra oggi al potere a Roma”.

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