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A Serbian Film - recensione in anteprima

Abbiamo visto "A Serbian film", il film che sta facendo scandalo in tutto il mondo per la violenza e le scene di sesso estremo.
Davvero è un film così scandaloso?

A Serbian film non è un film scandalo... è un film brutto!
 
Come recensione può sembrare un po’ scarna ed è effettivamente è anche un po’ ingenerosa (nel senso che abbiamo visto ben di peggio).
 
Milos è un super attore porno serbo, da cinque anni si è però ritirato e vive serenamente con la moglie ed un figlio. Forse il lavoro un po’ gli manca, sicuramente ha bisogno di soldi, così finisce per accettare la misteriosa proposta di tale Vukmir, un curioso regista che si considera artista del porno.
 
La paga è strabiliante ma il contratto prevede che Milos non sappia nulla della trama e si limiti a scopare. Non molto diverso da quello che succede in tutti i film porno - direte voi (ed è la stessa cosa che pensa Vukmir) - solo che qui c’è qualcosa che non quadra.
 
Il film si gira in un vecchio orfanotrofio e quando Milos è costretto a fare sesso (violento, peraltro) di fronte ad una ragazzina di un dozzina di anni decide di tirarsi indietro. Ormai è però troppo tardi, la combriccola del regista riesce a drogarlo e a sottoporgli un superafrodisiaco da tori, così finisce che lo piazzano in una stanza e lui tromba tutto quello che trova.
 
Fosse solo per il sesso la mente ne verrebbe forse fuori sana, il problema è che Milos si trova nel bel mezzo di uno snuff e la violenza estrema porta più volte alla morte.
 
Mi fermo qui ma è ovvio che verrà anche coinvolta la sua famiglia.
 
Ovviamente nel film c’è parecchio sesso, che tuttavia fatico a definire pornografico, e c’è anche un buon clima di inquietudine e terrore.
 
Si intuisce che li dentro qualcosa non funziona ma non riusciamo a capire cosa.
Srdjan Todorovic si aggira per i corridoi imbambolato (con la classica andatura di un attore porno) e non fa certo molto per aiutarci a risolvere l’enigma.
 
 
Tutto però diventa chiaro e non vengono lesinate le violenze, il sesso forzato, le mutilazioni e le uccisioni.
 
Niente però che non abbiamo già visto (e con molto più gusto) in Hostel o in altre pellicole migliori. Quindi non siamo di fronte ad un horror estremo dal punto di vista della violenza (e tantomeno degli aspetti pornografici).
Sono forse alcune idee ad essere estreme (e probabilmente da lì nasce la polemica che accompagna il film).
Però a mio modo di vedere l’idea di pornografia neonatale del regista folle non è geniale... è semplicemente disgustosa, come la sequenza che la mostra.
 
In definitiva, in tutto questo tentativo di estremizzare (che fallisce per manifesta inferiorità) l’unica sequenza che merita attenzione è quella clou (che vi racconto spoilerando alla grande, tanto il film in Italia non si vedrà mai).
 
Milos, drogato e incapace di comprendere, viene costretto a sodomizzare due corpi coperti che poi scopre essere quelli della moglie e del figlioletto. In coppia con lui un misterioso (e consenziente) uomo mascherato che scopriamo essere il fratello.
 
Situazione devastante dalla quale non si può certo riprendere e che si conclude con una carneficina (questa si degna di tal nome).
Fine dello spoiler.
 
E nella sequenza appena raccontata troviamo anche l’unica geniale chicca: l’uccisione di uno dei cattivi che viene costretto ad un pompino fatale causa la potenza esagerata del membro di Milos.
 
Fine delle trasmissioni, dimenticate pure Srdjan Spasojevic ed il suo film.
 
Qui la casa originale di questo articolo.

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