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7 milioni i lavoratori senza contratto

Cattive notizie per i lavoratori dipendenti ed anche, quindi, per la possibilità che si verifichi, nel breve periodo, una ripresa economica basata su una adeguata crescita dei consumi, per quanto riguarda la quale sarebbe necessario un aumento dei redditi di quei lavoratori.

Infatti a fine gennaio risultano in attesa di rinnovo contrattuale circa 6,9 milioni di dipendenti, pari al 52,9% del totale. Lo rileva l'Istat, spiegando che si tratta della percentuale più alta dal maggio del 2008. A gennaio, infatti, l'Istat ha censito 44 accordi scaduti e 34 in vigore. A fine febbraio, invece, la situazione è leggermente migliorata: i contratti in attesa di rinnovo sono 42 per una quota di dipendenti pari al 52,6%, ma sempre di circa 6,9 milioni di dipendenti si tratta, prendendo in considerazione la cifra arrotondata. Le quote di contratti vigenti sono molto differenziate, variando da una copertura totale per il settore agricolo, al 93,4% per l'industria e al 22,3% per i servizi privati.

A partire da gennaio 2010, invece, sono scaduti tutti i contratti della pubblica amministrazione. In particolare, sottolinea l'Istat, nel mese di gennaio sono stati rinnovati 2 accordi (trasporti merci su strada e servizi di magazzinaggio) e ne sono scaduti 5 (servizi di smaltimento rifiuti privati e municipalizzati, commercio, trasporti marittimi e credito). Nel mese di febbraio, i rinnovi sono stati quattro (agenzia recapiti espressi, scuola privata laica, attività dei vigili del fuoco personale nei livelli e direttivi; questi ultimi due relativi al biennio 2008-2009 e, perciò, nuovamente scaduti) e nessun accordo è cessato. L'Istat, inoltre, ricorda che il contratto del commercio è stato rinnovato ma in data successiva rispetto alla rilevazione oggi diffusa dall'Istituto, che si riferisce al primo bimestre dell'anno.

Un ulteriore dato è stato fornito dall’Istat, in gran parte dovuto proprio al notevole numero di lavoratori dipendenti in attesa del rinnovo contrattuale. Nel mese di febbraio l'indice delle retribuzioni contrattuali orarie è rimasto invariato rispetto al mese precedente ma ha registrato un aumento del 2,1% rispetto allo stesso mese del 2010. I settori con gli incrementi maggiori sono i seguenti: edilizia (+4,6%), militari e difesa (+4,3%); forze dell'ordine (+4,0%); agricoltura; gomma, plastica e lavorazioni minerali non metalliferi (+3,8% per entrambi i settori). Ministeri, scuola, attività dei vigili del fuoco registrano, invece, gli aumenti più contenuti (+0,6% per tutti e tre i settori).

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