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30 dicembre 2011: la data scomparsa delle isole Samoa

La geopolitica si esprime nell'amministrazione non solo dello spazio, ma anche del tempo. È così che il governo delle Samoa ha deciso di abolire la data di venerdì 30 dicembre 2011 per passare direttamente al 31, misura necessaria per scivolare ad ovest della Linea Internazionale che segna il cambiamento di data, seguendo l'esempio di Kiribati che aveva fatto la stessa scelta nel 1995 (sebbene molti atlanti rappresentino ancora la Linea come una retta).

Collocato per convenzione sul meridiano numero 180 (l'ultimo, partendo da Greenwich), questo limite creava alle Samoa non pochi inconvenienti: fisicamente l'arcipelago dista tre ore di volo dall'Australia e solo una dalla Nuova Zelanda; orologio alla mano, invece, è separato (nel tempo) di 21 ore dalla prima e di 23 dalla seconda. Con tutti i contrattempi che ne derivano nei rapporti commerciali (in termini di mancati scambi nei periodi in cui non coincidono giorni festivi e feriali), nei voli aerei e in generale nei collegamenti tra i Paesi.

Tutte difficoltà che i quasi 200.000 samoani (il cui lavoro non svolto per la giornata persa sarà comunque pagato) hanno finalmente superato facendo finta che venerdì 30 dicembre non sia mai esistito.
Anche Tokelau, un altro arcipelago amministrato dalla Nuova Zelanda, ha deciso di passare direttamente al 31 dicembre. Resteranno invece ad Est della Linea le Samoa Americane, che si mantengono allineate alla data della madrepatria.

Le isole Samoa, che precedono di tre fusi orari prima la California e seguono di quattro il Giappone, sono state ad ovest della linea data fino al 1892, quando l'allora re Malietoa Laupepa fu convinto dai commercianti americani ad adottare la data degli Stati Uniti sostituendo così quella asiatica. La modifica fu apportata ripetendo lunedì 4 Luglio 1892, in onore agli USA.

Tutto questo perché la Linea di Cambiamento di data non è geografica, ma politica, quindi lascia facoltà a ogni amministrazione di scegliere a quale giorno appartenere in base alla scelta del fuso orario di riferimento.
Un'esauriente storia della Linea è riportata qui. In sintesi, durante l'epoca del colonialismo si pose il problema di fissare le date in modo uniforme, così nel corso della Conferenza Internazionale dei Meridiani di Washington del 1884 venne istituita la Linea del cambio di data lungo il meridiano opposto al meridiano di Greenwich.

La denominazione di "Linea Internazionale del cambio di data" è tuttavia ingannevole, perché nessun documento o trattato ufficiale fissa l'effettivo percorso odierno della linea. La linea oggi indicata nelle mappe e negli atlanti si basa sostanzialmente sulle indicazioni della marina militare degli Stati Uniti.

Infine, alcuni esempi per ribadire il concetto di “politicità” dei fusi orari. La Russia, continente di fatto e attraversata da 11 fusi orari, ha deciso di abolire l'ora legale (che non dava alcun beneficio), oppure la Cina, da sempre caratterizzata da una forte autorità centrale e il cui territorio si estende su quattro fusi, ha scelto di adottarne uno solo (quello di Pechino) per unificare il Paese.

Anche in Italia, prima dell'unificazione, ogni città aveva il suo fuso orario di riferimento. Era dunque normale che un messaggio spedito via telegrafo da Venezia alle 10 arrivasse a Torino alle 9:42...

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