E’ stata molto lunga la giornata del 1 marzo per gli attivisti del
Collettivo Immigati Auto-Organizzati di Torino.
I primi, come ogni giorno da una settimana, si sono alzati
all’alba per volantinare e parlare con gli immigrati in coda all’ufficio
stranieri della questura. Altri di buon mattino hanno invaso
gli autobus per lo stesso motivo. Il volantinaggio presso la
questura e sui mezzi pubblici ha un ottimo impatto. Le persone sono
ferme in coda o sedute e hanno tempo di leggere il volantino e di
rivolgere domande a chi lo distribuisce.
In giornata, in vari posti della città: mercati, centri commerciali e snodi dei trasporti urbani hanno distribuito altri volantini e parlato con altra gente.
Verso le quattro si sono presentati sul Piazzale di fronte a Porta Nuova per aspettare i manifestanti.
Il lavoro di informazione e sensibilizzazione del Coordinamento dei Collettivi Migranti e Realtà Antirazziste Torinese è stato una vera e propria opera da formiche. Tutti i giorni attivisti del Collettivo Immigrati Auto-Organizzati, del Collettivo Gabelli, del Centro Sociale Gabrio, di vari partiti di sinistra e sindacati, Immigrati, Rifugiati, operai, disoccupati, studenti... Hanno presidiato le vie di Torino e distribuito decine di migliaia di volantini e parlato con altrettante persone.
Il risultato si è visto. Un risultato grandioso. Varie iniziative in città per marcare la giornata. Il mercato di Porta Palazzo, uno dei più grandi d’Europa, disertato da venditori e compratori... Poi alle 17 l’apoteosi: migliaia di persone, a maggioranza immigrati, all’appuntamento per il presidio finale.
"Tutto si è svolto nel miglior dei modi", hanno dichiarato alcuni attivisti. "Grande mobilitazione, grande energia e determinazione dei manifestanti. Lo ha dimostrato anche la reazione ferma ma non violenta nei confronti dell’arresto/provocazione di un manifestante sprovvisto di documenti. Il corteo si è fermato bloccando Corso Vittorio Emanuele fino alla sua liberazione, ma senza mai cedere alle voci minoritarie che cercavano lo scontro fisico con le forze dell’ordine."
"L’obbiettivo della mobilitazione è stato raggiunto" - aggiungono le stesse fonti - "il no al razzismo e alle discriminazioni e la determinazione a resistere è stata espressa forte e chiara da parte dei partecipanti".
Alle 22.30 è stata letta la dichiarazione finale e si è sciolto il presidio senza incidenti. Il 1 marzo è finito, la lotta per i diritti è appena iniziata.
Vedere le foto della giornata: