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Vertice sui migranti Ue: l’inizio della fine dell’Unione Europea?

Il vertice europeo sui migranti si è concluso in pratica con un nulla di fatto. L’apertura di “hotspot volontari” si tradurrà nella consolidata consuetudine che solo l’Italia accoglierà i migranti e tutti gli altri paesi europei non accetteranno redistribuzioni, difatti il Presidente Macron ha già affermato che questi centri dovrebbero essere solo in Italia.

Scritto da Ivan Giovi.

Insomma la spinosa questione dei migranti sta frastagliando l’Europa come mai nient’altro aveva fatto. Nemmeno la crisi economica era riuscita a spezzare lo statu quo che era l’asse franco-tedesco (con maggiore egemonia tedesca invero). L’arrivo di Giove all’Eliseo che pur ha tentato di volgere l’asse a suo favore non è riuscito a ribaltare la situazione – con l’urlato intento di proporsi campione dell’Europa per tacere di quello implicito, utilizzarla come volano della geopolitica francese – anzi se pur con la Cancelliera Merkel in grande difficoltà, si è profilato un nuovo ostacolo ovvero il non conciliante Governo del Presidente Conte.

I continui flussi migratori, nell’ultimo anno decisamente ridotti, causati anche dalla destabilizzazione della Libia, si innestano in dinamiche politiche europee già tese portandole all’esasperazione e questo traspare anche dall’evidente nervosismo del Presidente Macron. Oppure dall’ipocrita Sanchez che si permette di insultare continuamente l’Italia sulla questione, avendo il suo paese nel passato recente macchie ben più gravi. Insulti totalmente strumentali per accreditarsi alle cancellerie europee e fare da sponda a Macron per cementificare il suo fronte interno, fatto da una maggioranza piuttosto traballante.

Chi tra tutti se la passa decisamente peggio è la Cancelliera Merkel, costretta su due fronti: quello interno e quello estero. Il suo primo ministro Seehofer della CSU è assolutamente contrario alle quote e alla redistribuzione, e ha già utilizzato parole dure – che lascerebbero intendere la caduta del suo Governo. Mentre sul fronte europeo, è consapevole di non poter essere che conciliante con l’Italia sulla questione migranti, per tenerci a bada sulla questione dei conti pubblici. Ma allo stesso tempo il nostro Governo ha tutto l’interesse che permanga la conciliante e più dialogante Merkel, perché l’eventuale caduta del Governo con magari l’arrivo dello stesso Seehofer al ruolo di cancelliere sarebbe per noi un disastro su entrambi i temi: quello dei migranti (dove potrebbe fare squadra con i quattro di Visegrad) e quello economico. Non è un mistero infatti che la CSU bavarese sia molto più intransigente che l’attuale cancelliera sulla questione dei conti pubblici. Cosa che ci costringerebbe ad uno scontro duro tout-court.

Alla luce di questo, non manca di inserirsi la superpotenza a stelle e strisce, che da parecchi anni ormai ha intrapreso una lotta economica intestina con la Germania. L’occasione è ghiotta per l’amministrazione Trump, che sostenendo l’Italia in funzione antitedesca gli copre le spalle e fomenta lo scontro. Ma non solo l’Italia, gli USA sostengono anche i paesi di Visegrad in funzione antirussa, che di riflesso fanno quello che vogliono anche in campo europeo, sicuri dell’appoggio senza sé e senza ma di Trump.

Insomma, in questo momento l’Europa sembra meno unita che mai. Ognuno pensa ai suoi interessi nazionali in chiave tattica e strategica, soprattutto per non perdere consenso e non vi è alcuna solidarietà. Tutti cercano di lasciare il cerino in mano a quello dopo, basti pensare alla Grecia lasciata crollare con disastrose riforme (salvando però le banche tedesche e francesi) o l’Italia lasciata da sola ad affrontare tutta la questione dei flussi migratori. Non c’è nessuna condivisione dei provvedimenti politici che sono messi in atto. Le distanze sono totali su ogni tema, dall’economia alla gestione dei flussi, dalle sanzioni alla Russia al rapporto con gli USA. Cosicché qualsiasi potenza straniera può permettersi di insinuarsi per spaccare il fronte europeo, tanto facilmente ormai che sembra burro che si scioglie al sole.

Quello che rimane a noi è che la situazione è insostenibile. Per l’Italia la gestione dei flussi rimane intollerabile, anche perché il documento firmato a Bruxelles non menziona minimamente i migranti economici, che sono la maggioranza. Facciamo fatica a trovare accordo sui rifugiati che sono una esigua minoranza, figuriamoci… Ma la situazione non migliora dal lato economico, l’euro non funziona e non funzionerà finche la Germania non smetterà le sue politiche mercantiliste, non può continuare a sfruttare le politiche keynesiane degli altri. Perciò, fino a quanto può durare questo giochino? Fino a quando non crollerà tutto?

Ivan Giovi

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di Enzo Salvà (---.---.---.98) 7 luglio 2018 11:44

    Tutto questo è TEATRO, un orrore sulla pelle di poveracci morti di fame ma pur sempre TEATRO.

    Il dato conclamato è che non c’è più alcuna emergenza migranti, li abbiamo consegnati ai libici: grande risultato, disgustoso, abbiamo completato il lavoro di Minniti. Adesso serve che nessuno vigili sul Mediterraneo, quelli che riescono ad uscire dalla Libia crepino pure tutti, va bene così: orribile, tanto più orribile perché la maggioranza della gente approva.

    Ora il fumo negli occhi migranti continuerà di certo, anche attraverso articoli come questo, ma è TEATRO, una rappresentazione destinata a sgonfiarsi. Sospetto che il grilliano FRACCARO se ne sia venuto fuori con la sparata di cambiamenti costituzionali per aprire un altro “target” di distrazione di massa, altro che il “non conciliante Governo Conte".

    Macron: faceva i cavoli suoi prima continua a farli inserendo una dose di nazionalismo anti Le Pen,

    Sanchez: boh, forse vuole accreditarsi presso Germania e Francia oltre che come sensibile a interventi umanitari.

    Costa (Portogallo): hanno dato anche loro disponibilità per quanto una dose di migranti, in particolare dal PALOP (Paesi Africani di Lingua Portoghese) li abbiano anche loro da dopo il 1975,

    Grecia: persino loro hanno dato disponibilità a riprendersi dei migranti, per quale ragione si vedrà,

    Visegrad: lasciamo perdere, cavalcano la tigre migranti, sono soprattutto nazionalisti. Sono fastidiosi ed intaccano non poco la coesione ma sono beneficiari di notevoli fondi UE, sono economicamente colonizzati in particolare da compagnie europee. La loro deriva nazionalista ed autoritaria per ora disturba poco, forse fa addirittura comodo ai colonizzatori. I sovranisti italiani guardano da quella parte ma temo che siano un pochino orbi; senza Ue ed i suoi soldi i Visegrad tornano alla deriva. Se vincono i sovranisti degli Stati forti europei, inclusa l’Italia, paradossalmente loro diventeranno convinti europeisti,

    Kurz (Austria): rimandare i migranti in Italia, chiudere le frontiere, poi qualcuno lo ha avvisato che così si torna alle colonne di camion ed a ritardi stratosferici dei treni di qua e di là del Brennero e si è calmato, in Tirolo ci sarebbe stata una rivoluzione. Appena eletto aveva già sparato sulle moschee in Austria chiudendole. Attualmente, almeno a Vienna, funzionano tutte.

    Merkel: Seehofer CSU nel ruolo di cancelliere: fervida fantasia, un partito regionale, di una Regione ricca e organizzata, è ammissibile che si preoccupi delle elezioni di ottobre e faccia “casino” ma che CDU e SPD si mettano d’accordo su di lui mi sembra troppo anche per una rappresentazione teatrale. CSU, dovesse rompere con la CDU, vedrebbe i suoi elettori benpensanti spostarsi non verso AfD, ma verso la CDU. Però qualche cosa con Merkel bisogna pur pensare.

    L’Europa come Unione: beh una parte dell’Unione è finita da un pezzo, maggiore sarà il successo dei cosiddetti sovranisti (sono semplicemente nazionalisti), più ci rimetteremo tutti.

    L’Italia: non credo che Merkel sarà “generosa” nei nostri confronti, o meglio, sarà sempre più disponibile rispetto ai sovranisti di casa sua e degli altri Paesi, di certo, a livello economico, non si può permettere nulla. La campagna di due importanti giornali tedeschi, Der Spiegel, Die Schnorrer von Rom, gli Scrocconi di Roma e di Suddeutsche Zeitung (Di Maio e Salvini raffigurati in copertina come Dott. Peste e Dott. Colera) è recentissima.

    In quanto alle politiche keynesiane: io non ne vedo, noto piuttosto una forte spinta liberista (vorrei ricordare che Flat Tax e Reddito di Cittadinanza sono fra i fondamenti del liberismo, anche se applicati all’italiana), a meno che Flat Tax per ricchi e Reddito di Cittadinanza per chi lavorerà in nero per arrotondare, non producano una stagione di Educazione Civica.

    Ne vedremo delle belle …..!

  • Di pv21 (---.---.---.55) 7 luglio 2018 19:53

    Trappole >

    VERO rischio è la caccia sfrenata ai giovani ed alla loro connaturata vocazione ad apparire, magari con successo.

    E’ un fiorire continuo di video clip, di hashtag e di slogan che vengono “selezionati” soltanto in base alla capacità far rumore ed attirare l’attenzione.

    Non hanno importanza il contenuto e le implicazioni del messaggio.

    NB > Su questa tecnica fanno scuola anche i leader politici più in auge.


    Quello che conta è il facile ed il subito.

    Con buona pace del futuro di una Generazione senza Bussola che …

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