PS > Nel 2018 dalle
molteplici “riserve” frapposte al “candidato” di Mattarella riprese fiato il
secondo tentativo di un governo giallo-verde.
Da allora il nostro DEBITO è
cresciuto di oltre 160 miliardi ed il PIL ha più volte sfiorato la stagnazione.
Stando ai numeri di soggetti coinvolti, la disoccupazione non ha mollato quota
10% e sono aumentate le famiglie sotto la soglia di povertà.
Tutto questo è
accaduto prima dell’arrivo del coronavirus.
Adesso molteplici voci, di
maggioranza ed opposizione, perfino fuori del Parlamento, declamano quella che
secondo loro sarebbe la soluzione vincente per superare l’emergenza e “rinfrancare” le varie
categorie di cittadini.
Ecco il punto. PIU’ è spropositata l’emergenza e PIU’
serve una guida decisa e condivisa.
Sono i fatti passati che dimostrano che con
la sequela di “volteggi” non si supera La crisi – Atto secondo che da anni …
2 bis > Il Presidente
Mattarella ha l’onere di trovare un nome che abbia la stima/fiducia di almeno i
tre quarti dei gruppi politici più consistenti.
Questo per evitare che al
dramma dell’emergenza si aggiunga il melodramma (tale sarebbe) di uno scroscio
di altisonanti promesse conseguente alla prospettiva di prossime elezioni
anticipate.
Nel prefigurare un governo siffatto, con una chiara, condivisa,
coerente ed incisiva agenda di programma, non troverebbe più le “riserve” di
tre anni fa.
Resterebbe un solo impervio ostacolo da sormontare.
FAR capire, ad
un popolo già duramente provato ed esausto, che l’assoluta priorità va al
recupero del nostro dissesto economico e finanziario. Sempre con un occhio attento
alla salute ed ai bisogni di sopravvivenza.
Per contro, finché il tasso d’interesse
viaggia al 2% il nostro DEBITO ci costa decine di miliardi.