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 Home page > Tribuna Libera > Fare non def icere

Fare non def icere

Dunque, un nuovo modello di sviluppo produttivo ed industriale. Modello che, per quanto nuovo potrà essere, dovrà – temo - ancor dover funzionare facendo la spesa per generare la ricchezza.
Bene investimenti allora, all’uopo orditi, per poterla fare!

La maggioranza, nella bozza della risoluzione al DEF al voto nella Camera dei deputati, impegna il governo "ad agevolare gli investimenti orientati a promuovere un nuovo modello di sviluppo produttivo ed industriale, efficiente sotto il profilo delle risorse e competitivo, orientato alla crescita, all'innovazione tecnologica e alla creazione di lavoro; a promuovere lo sviluppo del capitale umano".

Tal generica disposizione d’animo, dei maggiorenti la maggioranza, fa voler bene ai suddetti.

Talmente bene che vien voglia di dare una mano: la proposizione principale sta nel voler “agevolare gli investimenti”? No, non si dica sia poco, di questi tempi… a poterlo fare.

Dunque, un nuovo modello di sviluppo produttivo ed industriale.

Modello che, per quanto nuovo potrà essere, dovrà – temo - ancor dover funzionare facendo la spesa per generare la ricchezza.

Bene investimenti allora, all’uopo orditi, per poterla fare!

Vorranno investire le Imprese se non avranno la certezza di poter vendere quel sovrappiù che proprio quegli investimenti avranno consentito di poter produrre?

Lo Stato, già indebitato oltre misura, potrà investire per migliorare la produttività generale del paese, ancor più privato dei ristori fiscali che incassa dallo scambio economico?

I Consumatori avranno da investire per fare la spesa, smaltire il prodotto, spronare le Imprese ad investire e, tenendo attivo il ciclo, pure lo Stato a fare lo stesso? Alfin… mi voglio rovinare, sempre con quella maledetta spesa, poter creare pure il lavoro poi remunerarlo?

Per quel che riguarda lo sviluppo del capitale umano, non scalmanatevi; tra i giovani ce n’è a sufficienza, per lo più sottoutilizzato e malpagato.

 

Mauro Artibani, l'economaio

Foto di StockSnap da Pixabay 

Commenti all'articolo

  • Di pv21 (---.---.---.121) 20 maggio 2020 22:43

    2 bis > Il Presidente Mattarella ha l’onere di trovare un nome che abbia la stima/fiducia di almeno i tre quarti dei gruppi politici più consistenti.

    Questo per evitare che al dramma dell’emergenza si aggiunga il melodramma (tale sarebbe) di uno scroscio di altisonanti promesse conseguente alla prospettiva di prossime elezioni anticipate.

    Nel prefigurare un governo siffatto, con una chiara, condivisa, coerente ed incisiva agenda di programma, non troverebbe più le “riserve” di tre anni fa.


    Resterebbe un solo impervio ostacolo da sormontare.

    FAR capire, ad un popolo già duramente provato ed esausto, che l’assoluta priorità va al recupero del nostro dissesto economico e finanziario. Sempre con un occhio attento alla salute ed ai bisogni di sopravvivenza.

    Per contro, finché il tasso d’interesse viaggia al 2% il nostro DEBITO ci costa decine di miliardi.

    E con la sequela di “volteggi” non si supera La crisi – Atto secondo che da anni …

  • Di pv21 (---.---.---.121) 22 maggio 2020 22:52

    PS > Nel 2018 dalle molteplici “riserve” frapposte al “candidato” di Mattarella riprese fiato il secondo tentativo di un governo giallo-verde.

    Da allora il nostro DEBITO è cresciuto di oltre 160 miliardi ed il PIL ha più volte sfiorato la stagnazione. Stando ai numeri di soggetti coinvolti, la disoccupazione non ha mollato quota 10% e sono aumentate le famiglie sotto la soglia di povertà.

    Tutto questo è accaduto prima dell’arrivo del coronavirus.

    Adesso molteplici voci, di maggioranza ed opposizione, perfino fuori del Parlamento, declamano quella che secondo loro sarebbe la soluzione vincente per superare l’emergenza e “rinfrancare” le varie categorie di cittadini.

    Ecco il punto. PIU’ è spropositata l’emergenza e PIU’ serve una guida decisa e condivisa.

    Sono i fatti passati che dimostrano che con la sequela di “volteggi” non si supera La crisi – Atto secondo che da anni …

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