Toc o Tuc > Premesso
che non è dato sapere quanti cittadini hanno subito il blocco della fornitura
di luce e/o gas. Di sicuro non sono passati degli anni dal mancato pagamento
della bolletta.
Cronaca.
Difficile è negare che certi gesti “caritatevoli” (come
colti dai media) hanno poca assonanza con il dettato evangelico dell’aiutare il prossimo in modo
silenzioso, discreto e riservato,
Primo. A certe “figure” pubbliche i disagi ed
i problemi di un palazzo con centinaia di condomini sono noti ben prima che la
situazione precipiti.
A tali “alti livelli”, attivando i giusti contatti, non
servono dei blitz per rompere (dentro un pozzetto!) i sigilli apposti a una linea
elettrica.
Al limite basta che trovino un ragionevole piano di compromesso con l‘azienda
erogatrice (creditrice).
Secondo. Aldilà delle loro dichiarazioni, dei soggetti
così “altolocati” non possono non sapere che, per svariate ragioni, non
rischiano comunque delle reali/serie conseguenze d’ordine legale.
E da cotanto ‘boom’
incassare altri 8xmille non fa certo dispiacere.
Ergo. Mal si sposa con il
dettato evangelico (compresa la storia del buon samaritano) un intervento che
appare presuntuoso; se non pretestuoso e un tantino prepotente. Ben più rumoroso
del semplice toc-toc.
METTI e cava >
Stanziare nel Bilancio delle somme, anche cospicue, destinate a specifici
interventi “migliorativi” significa solo assumere l’impegno formale di reperire
gli importi “accreditati”.
NON significa disporre e poter erogare di fatto le
cifre indicate e rese pubbliche come “volute”. Di più.
Durante l’esercizio i
suddetti importi possono registrare delle variazioni di consistenza a favore delle
tematiche di volta in volta più “bollenti”.
Queste, dal punto di vista contabile
(normativo), sono note come “rimodulazioni” delle disponibilità di Bilancio.
La
quadratura di tale “metti e cava” tra le varie voci di spesa (ossia: detto e sfatto) s’impone solo al
momento dei passaggi in Commissione UE e/o della stesura della Legge di
Stabilità.
Intanto ecco delle quotidiane “tensioni e difformità” tra esponenti
di Governo sulla realtà da “cambiare”. Vedi reddito cittadinanza, quota 100,
flat tax, lavoro, salari, ecc..
Con scrosci di “mancette” e slogan altisonanti non
si supera La crisi – Atto secondo che da anni …
Detto e sfatto > E’
lo slogan rivisto e calibrato sugli esponenti politici più in voga.
Ossia. DETTO per fare clamore (spettacolo) e SFATTO per dire la novità (bomba!) successiva.
Così
vediamo che il fare informazione sul singolo gesto/espressione si sta riducendo
a una continua rincorsa di microfoni e videocamere.
In sostanza: basta avere
fiducia sul dichiarato “impegno” e sul “si vedrà”.
Intanto “pesano” non poco Debito,
spread, disoccupazione …
Del resto la dottrina insegna (e la storia conferma) che,
nel gestire la cosa pubblica, un sistema oligarchico, deciso ed autoritario, ha
più chance di una sana e libera democrazia.